Raccolta mele in Alto Adige: bene qualità e varietà con un occhio al mercato. In calo la produzione (-11%)

TERLANO (BZ) – “I segnali sono positivi, ma siamo appena all’inizio del nuovo raccolto, le cui mele si aggiungono in maniera continuativa al nostro assortimento disponibile 12 mesi all’anno. Le sfide sono tante e ci sono diversi fattori ancora imprevedibili, come le crisi geopolitiche e i volumi di produzione extraeuropei ma per fortuna la diversificazione dei mercati è uno dei nostri punti di forza”.

Klaus Hölzl, Responsabile vendite di VOG, analizza così le sfide di una campagna di raccolta e commercializzazione che deve fare i conti con una diminuzione della produzione – ma per l’Alto Adige e l’Italia il calo è molto contenuto – mentre “a livello qualitativo ci sono tutti i presupposti per soddisfare i consumatori e i mercati”.

Che cosa sta succedendo? Le anomalie climatiche, come le gelate tardive, le ondate di calore e le piogge abbondanti, stanno rendendo sempre più difficile prevedere il comportamento delle colture e garantire raccolti stabili e la diminuzione della produzione di mele è un fenomeno europeo.

Le stime per il 2024 indicano un raccolto europeo complessivo di 10.207.000 tonnellate, inferiore dell’11% rispetto allo scorso anno e del 14% rispetto alla media produttiva dei tre anni precedenti. La Polonia, il maggiore produttore di mele dell’UE, registra un calo previsto del 20 per cento. Altri paesi come la Germania e la Francia prevedono rispettivamente diminuzioni del 16% e del 3%. Uniche eccezioni: Spagna (+9%), Grecia 8+57%) e Slovenia (+2%).

Il settore melicolo, dunque, dovrà continuare ad adattarsi e innovare per affrontare le sfide poste dal cambiamento climatico e dalle dinamiche del mercato globale. Intanto, però, c’è da gestire questa campagna di raccolta. Hölzl si dice convinto che “VOG parta da una buona posizione ma sarà importante mantenere la nostra promessa di qualità”. Dal suo punto di vista a rendere promettente la nuova campagna di commercializzazione è anche la positiva chiusura della stagione 2023/2024: il Consorzio ha mantenuto la sua posizione sul mercato e raggiunto gli obiettivi di vendita mentre a livello di export, sono cresciuti i mercati extra-europei, in particolare Sud e Centro America. Anche la situazione giacenze è in linea con le previsioni.

“Come per la produzione integrata, anche per il biologico le prospettive sono buone – aggiunge Hölzl – grazie a un buon andamento del decumulo degli stock e una ridotta concorrenza sui mercati europei”.

La sfida sul mercato italiano e sui mercati internazionali è aperta. Hannes Tauber, responsabile marketing di VOG, spiega: “Il fil rouge che lega tutti i nostri marchi è il concetto che una mela è qualcosa di più di un frutto, è un modo per esprimere valori e stili di vita. Per questo motivo, il dialogo costante con il consumatore è essenziale”. Dal suo punto di vista per affrontare un mercato complesso e in costante cambiamento ci sono due strade. La prima: “E’ fondamentale assicurare la disponibilità del prodotto nel momento dell’acquisto, con un’ampia presenza sugli scaffali”.

La seconda: “Per stimolare gli acquisti dobbiamo andare oltre il prodotto e concentrarci sul consumatore. Dobbiamo raccontare come ciascuna mela del nostro assortimento risponde a diversi stili di vita e aspirazioni, spiegare come e quando consumarla e usare il linguaggio del suo pubblico”.

E conclude: “Il nostro assortimento varietale è in grado di rispondere a diverse esigenze per 12 mesi all’anno e costituisce un asset fondamentale per fronteggiare la situazione globale e gestire al meglio le richieste dei consumatori”.

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