ROMA – La tragica morte di un automobilista sull’Isola d’Elba, causata dall’attraversamento improvviso di un cinghiale, riporta sotto i riflettori un’emergenza che Assosuini denuncia da tempo: la proliferazione incontrollata dei cinghiali rappresenta un grave rischio per la sicurezza pubblica, la salute animale e la sopravvivenza del settore suinicolo italiano.
“Gli incidenti stradali sono solo la punta dell’iceberg” – sottolinea Assosuini –. I cinghiali causano ingenti danni all’agricoltura, invadono aree urbane, alterano gli equilibri ecologici e sono il principale vettore della Peste Suina Africana (PSA), una malattia virale altamente contagiosa che ha già colpito duramente gli allevamenti italiani, provocando abbattimenti di massa, restrizioni sanitarie e pesanti perdite economiche.
Il comparto suinicolo non può continuare a pagare il prezzo di una gestione inefficace della fauna selvatica. Per questo Assosuini rilancia la sua campagna di sensibilizzazione rivolta ai Comuni, chiedendo l’adozione di una mozione urgente che riconosca lo stato di emergenza e preveda misure di contenimento efficaci, incluso – dove necessario – l’abbattimento selettivo, in collaborazione con le autorità competenti.
“Serve un cambio di passo immediato: non possiamo più tollerare che la sicurezza dei cittadini e il futuro degli allevamenti italiani siano messi a rischio dalla mancata assunzione di responsabilità istituzionale” – continua Assosuini.
Assosuini chiede una risposta chiara, unitaria e concreta: la gestione della fauna selvatica è una priorità nazionale. Non è più rinviabile. In gioco ci sono la sicurezza pubblica, la salute degli animali e la tenuta economica di un intero comparto produttivo strategico per il Paese.