Arance egiziane per siciliane. Il Consorzio: i controlli funzionano

CATANIA – Soddisfazione da parte del Consorzio di Tutela dell’Arancia Rossa di Sicilia IGP alla notizia del lavoro di una task force coordinata dalla polizia di Stato che ha interessato i punti di ristoro di alcune aree di servizio del catanese e che ha portato al sequestro di arance presentate ai potenziali clienti come “tarocco rosso siciliano” ma di accertata provenienza egiziana.

L’intento fraudolento mirava ad aumentarne il valore commerciale e a renderle più appetibili alla clientela. Pertanto, le arance sono state sequestrate e il titolare di due aree di servizio contigue sull’autostrada Catania-Palermo è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di frode in commercio.

“Vedere queste frodi in Sicilia ai danni di un prodotto di eccellenza siciliano fa ancora più male, per questo dobbiamo ringraziare in questo caso il Compartimento “Sicilia orientale” della polizia Stradale, che ha coordinato i controlli, coadiuvati dal Noras del Corpo Forestale, dei medici del Dipartimento di prevenzione veterinaria – Servizio di Sanità pubblica veterinaria dell’Asp di Catania e dei tecnici del Dipartimento di prevenzione – Spresal, dell’Ispettorato territoriale del Lavoro e dell’Agenzia delle Dogane, ricordando anche il lavoro quotidiano dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) e del Comando dei Carabinieri per la Tutela Agroalimentare – dice il Presidente del Consorzio di Tutela dell’Arancia Rossa di Sicilia IGP, Gerardo Diana – azioni come questa,  sempre più frequenti, sono a garanzia del lavoro delle centinaia di aziende che con sacrificio realizzano il prodotto di qualità, ma anche del consumatore finale stesso, perché più il prodotto è famoso come nel caso dell’Arancia Rossa di Sicilia IGP, più si presta a contraffazioni e illeciti”.

È soprattutto grazie al lavoro degli agenti vigilatori del Consorzio stesso che durante l’anno portano avanti centinaia di controlli e tutelano l’Arancia Rossa di Sicilia IGP e tutta la filiera di una Indicazione Geografica che, oltre a essere sinonimo di qualità del prodotto, è anche un elemento di conferma del lavoro che i produttori svolgono nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio che rappresentano. “La tutela è tra i principali ruoli del Consorzio e grazie alla recente Riforma comunitaria delle IG questo aspetto è ancora più rafforzato, solo nel 2024 sono stati effettuati dal Consorzio circa 200 controlli in tutta Italia e non solo, attività che hanno portato alla scoperta e alla segnalazione di numerosi prodotti non conformi al marchio, sia nel fresco che nel trasformato, garantendo anche in questo caso la tutela del consumatore finale” ricorda ancora il Presidente del Consorzio Gerardo Diana.

Controlli che proseguono anche nel 2025 ed è proprio di qualche giorno fa la scoperta da parte degli agenti del Consorzio di una spremuta venduta in una catena di supermercati nazionali con l’indicazione “Arancia Rossa di Sicilia”, ma non autorizzata all’utilizzo della Indicazione Geografica da parte del Consorzio. Grazie all’azione degli agenti vigilatori del Consorzio anche in questo è stata prevista una sanzione per l’azienda.

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