CATANIA – Si è concluso il 16 giugno nella tenuta dell’Azienda Agricola Oliveri a Motta Sant’Anastasia (Ct) con la realizzazione del convegno finale il progetto NovArancia – Innovazioni Tecnologiche per la Valorizzazione e la Tracciabilità realizzato nell’ambito della sottomisura 16.1 del PSR Sicilia 2014/2020.
Alla presenza di numerosi partecipanti e di addetti ai lavori il convegno, moderato dal giornalista Salvo Falcone, ha ripercorso gli anni duri di lavoro che hanno condotto alla conclusione con i risultati delle prove sul campo nelle quattro aziende agricole partner (Oliveri Lucio, Di Lella Carmine, Crispi Giovanni, Eredi Motta) che si sono dimostrati interessanti e che necessitano di essere divulgati e trasferiti.
Dopo lo studio, necessario il trasferimento alle imprese agricole. Il Consorzio di Tutela dell’Arancia Rossa di Sicilia IGP è stato tra i fondamentali partner del progetto con la delega a divulgare le attività intraprese. In occasione dell’incontro conclusivo è intervenuto proprio in rappresentanza del Consorzio Salvatore Milluzzo che nel portare i saluti del Presidente Gerardo Diana, ha affermato l’importanza di diffondere i risultati raggiunti dal progetto e trasferirli ai produttori per metterli in condizione di migliorare ancora di più le capacità produttive, delle attività di promozione svolte e già programmate per la prossima campagna che il consorzio di tutela porrà in essere per garantire il necessario supporto al brand dell’Arancia Rossa di Sicilia IGP, che oggi gode già di una buona reputazione e dell’introduzione del disciplinare di produzione, in corso di modifica, del concetto di sostenibilità ambientale, economica e sociale.
La giornata ha visto il confronto tra tutti i soggetti impegnati nelle innovazioni tecnologiche e sulla tracciabilità dell’Arancia rossa di Sicilia IGP, confronto introdotto da Cinzia Oliveri, padrone di casa e responsabile del progetto, che ha ringraziato tutti i partecipanti per l’entusiasmo profuso nella realizzazione del progetto NovArancia. La realizzazione del progetto è stata occasione di un confronto serrato.
Tanti gli interventi a partire da quelli istituzionali con la Dott.ssa. Silvia Di Silvestro, responsabile sede di Acireale del CREA, ente fortemente impegnato e coinvolto nel progetto, dal dott. Fabio Marino consigliere dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Catania. Le relazioni sono state tenute da Concetta Licciardello del CREA che ha parlato degli strumenti, delle innovazioni e delle prospettive della tracciabilità genetica, nonché della sua importanza, al fine della sicurezza della produzione e della certezza della provenienza. La Dott.ssa Grazia Licciardello, sempre del CREA, si è invece soffermata sul sequenziamento NGS, sulla sanità del materiale di propagazione e su un protocollo di diagnosi standardizzato. Sergio Gulisano, responsabile dell’attività vivaistica del Vivaio Piante Faro ha anche parlato delle innovazioni sperimentate nell’ambito del progetto per il miglioramento del processo produttivo, in rapporto anche ai terreni delle aziende partner del progetto.
Sono ancora intervenuti il dott. Biagio Torrisi del CREA, che ha parlato della tecnica di innesto a gemma, delle differenze fra l’innesto a marza e a gemma e dei risultati ottenuti nel corso degli anni di esperimento, e il Prof. Antonino Catara, innovation broker del progetto, che ha coordinato il lavoro scientifico e si è dichiarato pronto a nuove sfide. In conclusione, sono intervenuti il dott. Michele Faro, di Piante Faro, la dott.ssa Nicoletta Paparone del Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia, Salvatore Rapisarda del Consorzio OP Euroagrumi e il Dott. Giuseppe Spina, dello Studio Associato Agriengineering, che ha firmato il progetto e che ha sintetizzato i risultati ottenuti.
Ricerca e innovazione come garanzia di futuro: il progetto Novarancia. La ricerca e l’innovazione sono, dunque, strumenti con i quali l’agricoltura di oggi non può prescindere. Il progetto Novarancia, che analizza gli aspetti di natura genetica, fitosanitaria e agronomica i cui risultati raggiunti e gli obiettivi in corso sono stati al centro del convegno di Acireale. Le innovazioni che Novarancia ha iniziato a valutare con i vivaisti e i produttori sono tre. Una di natura genetica riguarda l’uso della tecnologia di sequenziamento ad alta processività (Ngs), per l’identificazione genetica (univoca) della pianta capostipite e quindi del materiale di moltiplicazione, e per la tracciabilità dei prodotti derivati. L’altra fitosanitaria con l’utilizzo dell’analisi bioinformatica degli Rna virali e viroidali, per l’accertamento fitosanitario globale delle piante capostipite per l’identificazione di infezioni da patogeni noti e di eventuali altri ancora ignoti e asintomatici su alcuni ospiti. Infine, la terza, agronomica, include la validazione di tecniche vivaistiche e pratiche colturali, efficienti e sostenibili, per la produzione in vivaio e la messa a dimora di piante molto giovani, a rapida crescita ed entrata in produzione anticipata, nonché varie metodologie di monitoraggio e governo dell’agrumeto.