Crisi idrica a Taranto, le associazioni agricole sul piede di guerra

TARANTO – Con una lettera a firma congiunta indirizzata al prefetto di Taranto Paola Dessì, all’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia e al commissario del Consorzio di bonifica Centro Sud Francesco Ferraro, Cia Due Mari, Coldiretti e Copagri hanno ufficialmente chiesto un incontro urgente alla presenza del commissario straordinario nazionale per l’emergenza idrica Nicola dell’Acqua, del presidente di Acque del Sud Luigi Decollanz e del segretario generale Autorità di Bacino Appennino Meridionale Vera Corbelli, dell’assessore all’Agricoltura della Basilicata Carmine Cicala e del presidente del consorzio di bonifica della Basilicata Giuseppe Musacchio affinché «ognuno per le proprie competenze si impegni a completare urgentemente i lavori alla galleria del “San Giuliano” e per un’immediata erogazione di acqua dall’invaso».

Per i presidenti delle associazioni di categoria Pietro De Padova (CIA Due Mari), Alfonso Cavallo (Coldiretti Taranto) e Erminio Campa (Copagri Taranto) non ci sarebbe più altro tempo da perdere e qualora la loro richiesta non trovasse riscontri in tempi rapidi si darebbe avvio ad azioni di protesta vere e proprie, oltre quelle già messe in atto quotidianamente presso i caselli.

«Denunciamo che gli impegni annunciati dal consorzio di bonifica della Basilicata sugli organi di stampa, in merito al completamento in tempi brevi dei lavori alla galleria che porta l’acqua dalla diga di San Giuliano al canale adduttore del Tarantino, risultano oggi del tutto disattesi.

Come abbiamo potuto constatare con i nostri occhi – hanno scritto le tre organizzazioni professionali di categoria – sul cantiere della galleria crollata nella giornata di venerdì non era in corso alcuna attività lavorativa e il cantiere appariva totalmente fermo mentre non ci è dato sapere quando i lavori saranno portati a termine.

Si rammenta che lo scorso anno abbiamo vissuto una situazione drammatica, in parte risolta utilizzando l’acqua della diga di Monte Cotugno che veniva scaricata nel canale adduttore per sopperire alla mancanza di acqua dalla diga di San Giuliano.

Quest’anno invece, a causa della scarsità delle piogge invernali, il livello di acqua nella diga di Monte Cotugno presenta una criticità elevata e il 2025 sarà peggio del 2024, non potendo fare troppo affidamento sull’acqua di quell’invaso.

Quest’anno la Regione Puglia ha dato corso a interventi di emergenza con pompe di prelievo straordinario di acqua dai fiumi Tara e Bradano, ma se nella prossima settimana non arriva l’acqua dalla diga di San Giuliano la situazione precipiterà irrimediabilmente: da un lato si perderanno i raccolti e le piante, con la conseguente perdita degli investimenti fatti negli anni con tanti sacrifici, dall’altro crescerà la disperazione tra gli agricoltori con il rischio dell’aumento di situazioni, che possono compromettere lo stesso ordine pubblico.

Questa situazione – hanno concluso Cia, Coldiretti e Copagri – non è più tollerabile in quanto le colture e i prodotti agricoli non possono attendere altro tempo».

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