BRUXELLES – Il comparto delle carni suine e dei salumi italiani ha raggiunto nel 2024 un nuovo traguardo storico.
Secondo i dati ISTAT preliminari, le esportazioni hanno superato i 2.378 milioni di euro, con un incremento del +9,5% in valore e del +12,9% in quantità, per un totale di 229.888 tonnellate spedite all’estero. Un risultato straordinario ottenuto nonostante le difficoltà legate alla Peste Suina Africana (PSA), alle restrizioni sanitarie e al contesto geopolitico complesso.
La crescita ha riguardato tutte le principali categorie merceologiche, con risultati particolarmente brillanti per i salami, la mortadella e i prosciutti crudi stagionati. Questi dati sono stati ufficializzati in occasione della Assemblea annuale di ASSICA (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi aderente a Confindustria), che si è svolta oggi a Bruxelles – nell’ambito della campagna europea Trust Your Taste – Choose European Quality” (Per saperne di più)
Una crescita superiore alla media del food italiano
Il settore dei salumi si conferma tra i più dinamici dell’agroalimentare nazionale, con una crescita in valore superiore a quella dell’industria alimentare nel suo complesso (+8,6%), in netta controtendenza rispetto al calo generale dell’export italiano (-0,4%). Il saldo commerciale del settore ha raggiunto 2.064,8 milioni di euro, segnando un +10,1% rispetto al 2023.
“Il 2024 si è chiuso con risultati eccellenti per l’export dei salumi italiani, che confermano la competitività e la resilienza del comparto anche in un contesto estremamente sfidante. Le nostre imprese hanno saputo reagire con prontezza, puntando sulla qualità e sulla sicurezza dei prodotti, rafforzando la propria presenza sui mercati tradizionali e aprendo nuove opportunità nei Paesi terzi.
Il successo dell’export, però, non deve farci perdere di vista il quadro complessivo, che si presenta sempre più complesso. La Peste Suina Africana è ancora presente sul nostro territorio e rappresenta una sfida impegnativa e costante, a cui si aggiunge la nuova minaccia dell’Afta Epizootica. Inoltre, costi elevati di produzione continuano a pesare sui nostri bilanci.
A queste sfide si aggiungono le crescenti incertezze geopolitiche. Non possiamo ignorare gli effetti delle recenti politiche dell’amministrazione americana che, tra dazi e svalutazioni, stanno ridisegnando lo scenario commerciale, rendendo più difficile esportare verso gli USA, che ricordiamo rappresentano il terzo mercato per le nostre produzioni, dopo Francia e Germania, nonché quello cresciuto più rapidamente negli ultimi anni. A ciò si aggiungono le preoccupazioni legate alla guerra in corso, che incide sulla stabilità dei mercati globali, sui costi di trasporto e sulla disponibilità di alcune materie prime, creando ulteriori ostacoli per le nostre esportazioni e rendendo più complessa la pianificazione strategica.
Riteniamo dunque fondamentale un dialogo continuo e proattivo con le istituzioni italiane ed europee per mettere in atto strategie di supporto alle aziende del settore e tutelare la competitività del Made in Italy sui mercati internazionali. Auspichiamo, inoltre, il ritorno alle vie diplomatiche per scongiurare un ulteriore deterioramento della situazione. Un altro shock, come quello determinato dal conflitto fra Russia e Ucraina, anche peggiore, rischierebbe seriamente di cancellare molte delle aziende che costituiscono il nostro settore e avrebbe un costo sociale insostenibile” – ha affermato Lorenzo Beretta, Presidente di ASSICA.
Prosciutti crudi stagionati: superata la soglia del miliardo di euro
Le esportazioni di prosciutti crudi stagionati hanno registrato una crescita significativa rispetto al 2023: +8,2% in quantità (74.297 tonnellate esportate) e +8,5% in valore, per un fatturato che ha superato il miliardo di euro (1.009,3 milioni).
Nel dettaglio, sono aumentati sia i prosciutti disossati (+7,9% in quantità e +8,5% in valore), che comprendono anche specialità come speck, coppe e culatelli, sia i prosciutti con osso, con un balzo del +20,2% in volume e +11,7% in valore. La crescita è trainata dall’Unione Europea (50.618 ton, +9,4%; 639,9 milioni €, +7,1%), con performance particolarmente positive in Francia, Belgio, Paesi Bassi, Croazia e Polonia. In controtendenza la Germania. Anche i mercati extra UE hanno dato segnali positivi (+5,8% in quantità, +11,2% in valore), soprattutto gli Stati Uniti (+12,5% in valore), dove il comparto ha risposto alle restrizioni legate alla peste suina africana con l’invio di prodotti a lunga stagionatura e alto valore unitario e ha messo in atto politiche di front loading.
Salami: +14% in quantità, decisivi gli USA
Aumento a due cifre per le esportazioni di salami che con 53.347 tonnellate per 631,7 milioni di euro hanno evidenziato un +14,0% in quantità e un +11,2% in valore.
Oltre all’UE – dove spiccano le performance di Francia, Belgio, Polonia e Svezia – è stato decisivo il contributo dei mercati extra europei, in particolare gli Stati Uniti (+88,8% in quantità e +63,3% in valore). Ottimo anche il risultato del Regno Unito buono quello della Svizzera.
Mortadella e wurstel: volano le esportazioni extra UE (+39,4%)
Decisa crescita per le spedizioni di mortadella e wurstel che hanno registrato un +14,4% in quantità, con invii pari a 50.882 tonnellate e un +15,1% in valore, per 249,8 milioni di euro, rispetto al 2023. Ottimo l’andamento nell’UE, in particolare in Francia, Croazia, Spagna e Romania. Ancora più marcata la crescita nei Paesi Terzi: +20,2% in quantità e +39,4% in valore, grazie all’ottima performance in mercati come USA, Regno Unito, Libano e Canada.
Prosciutto cotto: +15% in quantità. Ottimi risultati in Francia e Austria
Incremento importante anche per le esportazioni di prosciutto cotto, che hanno chiuso il 2024 con un +15,3% in quantità e un +8,1% in valore rispetto ai dodici mesi precedenti, raggiungendo quota 27.401 tonnellate per un valore di 218,8 milioni €. Nella UE spiccano le crescite di Polonia e Romania. Molto importanti anche i risultati di Francia, Austria e Danimarca. Crescono anche le esportazioni verso USA, Svizzera e Norvegia.
Pancetta: boom nei mercati UE, rallenta il Regno Unito
Anche le esportazioni di pancetta stagionata hanno evidenziato una solida crescita: +9,0% in quantità (7.274 ton) e +6,7% in valore (70,9 milioni €). I mercati UE hanno trainato (+21,0% in quantità), con ottime performance in Spagna, Paesi Bassi, Austria, Belgio e Polonia. In controtendenza la performance verso i Paesi Terzi, penalizzata soprattutto dalla flessione nel Regno Unito, primo mercato di destinazione per la categoria.
Bresaola: mercati più dinamici sono stati Germania, Spagna, Belgio
Infine, anche la bresaola ha registrato un 2024 positivo: +7,4% in quantità e +3,4% in valore (4.202 ton, 89 milioni €). In ambito UE, i mercati più dinamici sono stati Germania, Spagna, Belgio e Austria, mentre fuori dall’Unione sono da sottolineare i risultati di Svizzera, Canada e Emirati Arabi Uniti.
Export in crescita anche nei Paesi dell’Unione Europea
Nel 2024, le esportazioni di salumi italiani verso i Paesi dell’Unione Europea hanno registrato una crescita significativa, con un +13,3% in quantità per un totale di 163.881 ton e un +7,3% in valore per 1.586,6 milioni di euro rispetto al 2023. I partner comunitari rappresentano il 71% del mercato dei nostri salumi in quantità e il 67% in valore. All’interno dell’UE, le spedizioni verso la Francia hanno registrato un importante aumento, soprattutto in termini di volumi: +14,6% per 43.327 ton e +5,4% per 421,9 milioni di €.
Il Paese si è confermato il primo mercato di destinazione per i nostri salumi in volume, divenendo il principale partner commerciale anche in valore. Le spedizioni verso la Germania, secondo mercato di riferimento, hanno chiuso l’anno in aumento: +2,0% in quantità per un totale di 36.756 ton e +1,4% in valore, per un fatturato di 412,3 milioni di euro. Molto positivi gli invii verso il Belgio, che ha evidenziato una crescita a doppia cifra sia in quantità (+18,5% per un totale di 11.348 ton) sia in valore (+10,1% per un fatturato di 130,1 milioni di euro). In aumento sono risultate anche le spedizioni verso l’Austria: +5,0% per 8.367 ton e +9,0% per circa 90,6 milioni di euro, e hanno chiuso con un’importante crescita gli invii verso la Spagna, saliti a 9.019 ton dalle 7.459 ton del 2023 (+20,9%) per un valore di 58,6 milioni di euro (+15,6%).
Salumi italiani: l’export verso i Paesi terzi cresce a doppia cifra nel 2024
Nel 2024, le esportazioni di salumi italiani verso i Paesi terzi hanno raggiunto quota 66.007 tonnellate per un valore di 791,5 milioni di euro, segnando una crescita dell’11,9% in quantità e del 14,2% in valore.
A trainare il risultato sono stati in particolare gli Stati Uniti, con arrivi di salumi italiani per 20.188 tonnellate (+19,9%) per 265,1 milioni di euro (+20,4%).
Crescita a doppia cifra anche per il Canada (+14,0% in volume e +20,5% in valore), nonostante le restrizioni sanitarie. Andamento positivo nel Regno Unito (+6,1% in quantità e +9,9% in valore) e in Svizzera (+3,7% e +4,8%). Tra i mercati emergenti, spiccano gli aumenti in Brasile (+21,3% e +29,4%).