Aree Interne. Cia: Per sostenete i territori rurali serve un’Italia diffusa, Toscana da esempio

FIRENZE – “Le aree interne vanno sostenute e non certo abbandonate. E per salvare le aree interne e rurali, va subito attuata legge Toscana Diffusa, potenziare servizi e infrastrutture, garantire una fiscalità agevolata, assicurare la vitalità dei territori ed incentivare le attività socio-economiche”.

E’ quanto sottolinea Valentino Berni, presidente Cia Agricoltori Italiani della Toscana in seguito al dibattuto sul nuovo Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne che fa intravedere segnali di disimpegno verso queste aree a livello italiano. Sarebbe positivo e auspicabile, che anche a livello nazionale si prevedesse una misura che potremmo chiamare “Italia Diffusa” sull’esempio dato dalla Toscana, con la legge regionale toscana.

Italia e Toscana – evidenzia Cia Toscana – non possono certo permettersi una minore attenzione alle aree interne, che significherebbe un immediato spopolamento di questi territori, che sono invece centrali per il Paese, dal punto di vista ambientale, sociale, economico, ma anche culturale e storico.

“Bisogna accelerare sulla legge della Toscana Diffusa – prosegue Berni -, una scelta sempre più strategica in una fase in cui i cambiamenti climatici richiedono una più attenta tenuta del territorio. E’ necessario invece garantire ai cittadini fondamentali servizi come sanità, trasporti, scuola. Anche se le aree interne sono soggette da tempo a processi di spopolamento, sono zone che in Toscana ospitano ancora oggi una porzione significativa di popolazione, fornendo un contributo decisivo non solo nel forgiare l’immagine della Toscana nel mondo, ma anche nel preservare il dissesto del territorio che segue fatalmente processi di abbandono”.

In questo contesto l’agricoltura è sempre più la difesa principale per l’intero territorio, e per mantenere in piedi il sistema ambientale. E lo sarà maggiormente con il cambiamento climatico in atto ed il progressivo abbandono delle aree marginali. In Toscana negli ultimi dieci anni, dal 2010 al 2020 sono state perse oltre 20 mila aziende agricoli, pari al 28 per cento; ma anche il 15% della superficie agricola.

“La presenza nel territorio, nelle aree rurali, significa anche difesa dal dissesto idrogeologico, incendi, e molto altro – afferma il presidente Cia Toscana -. L’agricoltore ha il ruolo di sentinella e di lavoratore attivo, ovvero colui che riesce a sviluppare quelle aree dove altri non possono agire. Abbiamo quindi sempre più bisogno del suo lavoro specializzato e puntuale, per dare le opportunità di crescita, mantenimento e sviluppo dei territori. I numeri confermano che stiamo avendo gravi perdite di agricoltori che in passato mantenevano le cosiddette aree marginali: il gap del reddito che viene creato dall’agricoltura è importante, dobbiamo abbattere questa differenza per fare in modo che gli agricoltori possano continuare la propria attività che è funzionale per l‘intera società. Più forza all’agricoltura, insomma, significa più forza alle aree interne” conclude Berni.

 

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