ROMA – Il turismo, capace di svelare le bellezze e la cultura di un territorio, può essere l’occasione perfetta per conoscere il valore delle produzioni biodinamiche Demeter italiane e la loro storia, fatta del lavoro dei produttori, della passione per l’ambiente e per un cibo buono e sano.
Con una Conferenza Stampa, tenutasi ieri, martedì 15 luglio 2025 presso la sede dell’Associazione della Stampa Estera in Italia a Roma, Demeter Italia – leader internazionale nell’export di prodotti biodinamici – ha presentato il progetto che unisce agricoltura, ospitalità rurale e cultura: una nuova pagina web dedicata agli agriturismi nelle aziende certificate e un impegno concreto nel promuovere il turismo esperienziale come chiave di conoscenza della biodinamica.
L’evento, intitolato “L’agricoltura biodinamica Demeter Italia diventa esperienza con l’agriturismo, la buona tavola e le produzioni dei territori”, è stato aperto dal direttore di Demeter Italia Giovanni Buccheri, che ha ricordato come l’agricoltura biodinamica sia un metodo olistico e rigenerativo, basato sull’equilibrio tra uomo, natura e territorio.
“All’estero il marchio Demeter è molto più conosciuto che in Italia e siamo qui oggi anche per dare un respiro internazionale alla rete del nostro Paese e soprattutto al grande lavoro e impegno che viene portato avanti dalle aziende biodinamiche certificate, nella produzione di prodotti buoni e sani. Sempre più turisti stranieri visitano il nostro paese e attraverso, l’esperienza che si può vivere negli Agriturismi Demeter, speriamo di riuscire a raccontare in maniera ancora più approfondita e al maggior numero possibile di italiani e non solo, che cosa significa produrre biodinamico”.
Ogni azienda biodinamica è un organismo agricolo vivente, che dona nutrimento, biodiversità e un paesaggio complesso e completo. Il turismo esperienziale è oggi quindi un ponte strategico per far conoscere anche in Italia ciò che all’estero è già ampiamente riconosciuto: il valore del marchio Demeter.
Il sito agriturismi.demeter.it – in fase di lancio – raccoglie e valorizza le realtà italiane certificate con una mappa interattiva, schede descrittive, esperienze e testimonianze dirette, che ad oggi partecipano al progetto. Dislocate dalle Alpi al Sud Italia, queste strutture propongono soggiorni immersi nella natura, degustazioni guidate, attività educative, percorsi sensoriali e residenze artistiche. Sono spesso meta di turisti stranieri e si configurano come strumenti preziosi per raccontare il legame profondo tra ambiente, cultura agricola e cibo.
“Ogni azienda Demeter è certificata anche biologica – ha ricordato Buccheri – ma il nostro modello agricolo va oltre. Il fine ultimo, infatti, è far sì che l’attività umana non sia predatoria ma abbia l’obiettivo di creare realtà in grado di integrare l’attività agricola con la presenza degli animali, autoprodurre fertilizzanti naturali come il compost, rigenerare i suoli, migliorandoli e lasciandoli alle prossime generazioni. La qualità biodinamica è il risultato di un’agricoltura viva, consapevole e connessa con il territorio”.
Il presidente Enrico Amico – titolare dell’Azienda Amico Bio – ha iniziato il suo intervento ripercorrendo brevemente le tappe della nascita del marchio Demeter, creato nel 1927 dagli agricoltori stessi su impulso di Rudolf Steiner, e sottolineando che si tratta di un marchio collettivo internazionale, oggi presente in 44 Paesi.
“Demeter non è solo un’etichetta di qualità: è un movimento agricolo globale che promuove aziende capaci di rigenerare i suoli, migliorare le qualità nutritive degli alimenti, grazie anche all’allevamento degli animali”.
Un aspetto centrale dell’intervento è stato dedicato all’export, da sempre asset strategico per le aziende Demeter italiane: “L’export rappresenta una percentuale altissima della produzione certificata: si parla di una media del 77% per l’olio EVO, dell’87% per orticole, mele, uva da tavola e trasformati, e fino al 98% per alcune lavorazioni a base di frutta. Il vino biodinamico raggiunge il 68%, con un importante 30% destinato al mercato nazionale. Questo dimostra quanto il prodotto italiano certificato Demeter sia amato nel mondo”.
Ma ora è il momento di rafforzare la conoscenza del marchio anche in Italia, costruendo un movimento “dal basso” che parta dalle aziende e arrivi al consumatore: “L’agriturismo è lo strumento ideale per invertire il flusso: dal prodotto che viaggia verso l’estero, al turista che arriva nelle nostre aziende per scoprirne il cuore pulsante”.
Ha poi preso la parola Anna Federici dell’Azienda Agricola Boccea, che si trova a pochi chilometri da Roma, raccontando il percorso che ha trasformato una tenuta abbandonata in un’azienda agricola biodinamica multifunzionale, con olivi, cereali, allevamenti e una bottega agricola. Da diversi anni, proprio grazie a una serie di iniziative – in particolare degustazioni guidate di olio EVO – l’azienda cerca di raccontare il territorio, il metodo di produzione, l’anima “sociale” e il lavoro umano che rende magnifico ogni territorio.
“Le attività del nostro agriturismo ci permettono di spiegare la differenza tra un prodotto ‘comune’ e uno biodinamico – ha raccontato – attraverso degustazioni guidate di olio, esperienze sensoriali, esempio abbinato a pane, cioccolato e popcorn, e la condivisione della quotidianità di chi lavora la terra”.
Marco Marrocco, fondatore di Palazzo Tronconi ad Arce (FR), ha sottolineato l’importanza dell’enoturismo come volano per far conoscere luoghi e pratiche dimenticate. “Siamo nati nel 2007, partendo dalla produzione di vitigni di varietà autoctone come il Pampanaro, il Capolongo e il Maturano bianco. All’inizio del nostro percorso – influenzato sicuramente anche dai miei studi universitari di Agraria – abbiamo abbracciato la filosofia biodinamica. Uno dei primi obiettivi è stato quello di far conoscere il nostro brand, la nostra Azienda, nata in un territorio non solitamente vocata a questa produzione. Da qui, l’esperienza della produzione di uve è diventata racconto, cultura, brand”.
La bottiglia diviene, infatti, come una “cartolina” di un territorio che grazie all’esperienza che si vive degustandola invita a visitare l’Azienda e il territorio in generale.
“L’Osteria di Palazzo Tronconi – conclude Marrocco – è diventata quindi un’esperienza enoturistica fondamentale non solo per far conoscere i nostri vini, ma per valorizzare anche i prodotti locali che offriamo e per raccontare la biodiversità del nostro territorio. Un aspetto particolarmente innovativo e soprattutto fondamentale in questo processo di divulgazione del brand e del territorio è la cooperazione con altre realtà locali, come pastori, orticoltori e produttori: un’economia circolare in grado di rafforzare la comunità rurale e sostenere anche economicamente le aziende biodinamiche”.
A chiusura della Conferenza, Giovanni Buccheri ha presentato lo status attuale del progetto che a oggi sono vede circa 28 agriturismi, distribuiti su tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo di arrivare presto a 40-50 aziende ospitanti, attraverso un percorso partecipato con le aziende associate. Il progetto non si limita all’accoglienza: mira a creare una rete di cultura biodinamica integrata, che unisca agricoltura, turismo, formazione, arte, educazione e relazioni sociali. “Siamo convinti – conclude il Direttore Buccheri – che l’agriturismo possa quindi essere una leva fondamentale per far conoscere, vivere e amare la biodinamica. I turisti cercano esperienze autentiche e le nostre aziende hanno tanto da raccontare. Dai cereali al vino, dagli animali alla cucina: ogni elemento è parte di un insieme armonico che genera benessere per la terra, gli animali e l’uomo”.