ROMA – Continuano ad aumentare, nei primi quattro mesi del 2025 (gennaio-aprile), le importazioni di grano duro in Italia.
Dall’estero sono arrivate 1.074.345 tonnellate di grano duro, +26,49% rispetto al periodo gennaio-aprile 2024 (849.340); per un valore di 353,5 milioni di euro, +13,26% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (312,1 milioni di euro).
In aumento anche l’import di tutti i cereali
E’ quanto emerge dal report mensile di Anacer, Associazione Nazionale Cerealisti, relativo a gennaio-aprile 2025 (del 22 luglio).
Sulla base dei dati provvisori Istat le importazioni in Italia nel settore dei cereali, semi oleosi e farine proteiche nei primi quattro mesi del 2025 sono aumentate sia nelle quantità di 307.000 tonnellate (+3,6%) e sia nei valori di 111,2 milioni di euro (+3,7%), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Risultano aumentare gli arrivi dall’estero dei cereali in granella di 410.000 t (+7%), per un
controvalore in aumento di 198 milioni di euro (+13%) da imputare soprattutto al mais (+111 milioni di euro, pari a +145.000 t) ed al grano duro (+41 milioni di euro, pari a +225.000 t).
In aumento anche l’import di grano tenero di 44.000 t (+2%), corrispondente a +35 milioni di euro (+6,6%). Il riso, considerato tra risone, riso semigreggio e lavorato, registra un
incremento di circa 11.000 tonnellate (+12,4%). L’import di farine proteiche vegetali
aumentano nelle quantità (+39.000 t) e diminuiscono nei valori (-20 milioni di euro), mentre i semi e frutti oleosi diminuiscono sia nelle quantità (-119.000 t) e sia nei valori (-80,5 milioni di euro).
Le esportazioni dall’Italia nel primo quadrimestre 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno
precedente risultano in aumento nelle quantità di 37.700 tonnellate (+2,2%) ed in
diminuzione nei valori di 35,5 milioni di euro (-1,7%).
Nel periodo in esame si registra l’incremento delle quantità esportate dei prodotti
trasformati (+20.500 t, con un controvalore però in diminuzione dello 0,9%), della farina di
grano tenero (+10.700 t, pari a +7,3 milioni di euro), della semola di grano duro (+5.800 t, pari a +2,2 milioni di euro) e della pasta alimentare (+8.800 t, con valori in diminuzione
dell’1,2%). Si riducono del 7% (-19.000 t) le quantità esportate di riso considerato nel suo
complesso, così pure le vendite all’estero dei mangimi a base cereali (-1,6% nelle quantità
e -5,1% nei valori).
I movimenti valutari relativi all’import/export del settore cerealicolo hanno comportato nei
primi quattro mesi del 2025 un esborso di valuta pari a 3.097,8 milioni di euro (2.986,6 nel
2024) ed introiti per 1.994,3 milioni di euro (2.029,9 nel 2024). Pertanto il saldo valutario netto è pari a -1.103,5 milioni di euro, contro -956,7 milioni di euro nel 2024.