Lago di Garda, Ambrosi (FDI): Interrogazione per stop a concorrenza sleale tra sponde. Servono regole chiare, infrastrutture e visione unica per turismo

ROMA – “Il Lago di Garda è una delle gemme più preziose d’Europa: non solo un patrimonio ambientale e paesaggistico straordinario, ma il cuore pulsante del turismo italiano, dello sport e dell’economia di interi territori”.

Lo dichiara Alessia Ambrosi, deputata di Fratelli d’Italia.

“Eppure – prosegue Ambrosi – , la mancanza di regole uniformi tra le sponde veneta, lombarda e trentina sta generando una vera e propria concorrenza sleale, penalizzando soprattutto la provincia di Verona e i suoi operatori economici.

Il Garda non è solo un lago: è il turismo per eccellenza. Parliamo della vita di centinaia di esercizi commerciali, ristoranti, strutture ricettive, piccoli imprenditori che vivono grazie al turismo. Ma senza pontili pubblici, punti di attracco, scivoli accessibili e una gestione armonizzata, la sponda veronese perde competitività. È inaccettabile che il flusso turistico si concentri solo su altre sponde più attrezzate, mentre il potenziale della sponda veneta resta inutilizzato.

Questa situazione ha incentivato lo spostamento del traffico turistico e nautico verso la sponda bresciana, molto più attrezzata e accessibile, con un evidente squilibrio economico e di competitività tra territori. Non possiamo permettere che il Garda sia frammentato in tre mondi separati: servono regole chiare e una visione condivisa, e proprio al riguardo ho presentato un’interrogazione.

È inaccettabile che attività come bar, ristoranti, stabilimenti balneari o strutture ricettive non possano sfruttare appieno il potenziale della navigazione turistica per l’assenza di boe di ormeggio, di tender autorizzati per l’imbarco e lo sbarco dei clienti e dei turisti, o di scivoli pubblici che garantiscano la libera circolazione delle imbarcazioni. Il Garda deve diventare accessibile a tutti, anche ai diportisti e ai turisti con disabilità o mobilità ridotta.

Con un’interrogazione ho perciò sollecitato il Governo a:

  • affrontare le disomogeneità normative e applicative tra le tre Regioni in materia di concessioni per pontili, attracchi e boe;
  • promuovere un tavolo tecnico interregionale e interministeriale (Protezione civile, Turismo, Infrastrutture e Trasporti) con Autorità di Bacino, Comuni e operatori del settore, per giungere a un quadro armonizzato, equo e sostenibile per tutte le sponde;
  • chiarire, con un intervento normativo nazionale, l’applicazione della direttiva Bolkestein alle acque interne, introducendo strumenti normativi flessibili, come concessioni temporanee, uso condiviso di boe e pontili e corsie preferenziali per i piccoli operatori locali;
  • garantire lo sviluppo di scivoli pubblici, punti di attracco e ormeggio, così da favorire la libera navigazione e l’accessibilità universale;
  • fornire dati aggiornati sulle concessioni attive lungo le tre sponde del lago, con un monitoraggio comparato per individuare eventuali squilibri;
  • valorizzare la navigazione turistica interna come parte integrante della strategia di promozione del Garda a livello internazionale, anche tramite ENIT e Assonautica Italiana.

Non stiamo parlando solo di turismo ma di equità tra i territori, di sviluppo economico e di valorizzazione di una risorsa unica. Il Lago di Garda non deve essere un campo di battaglia tra Regioni, ma un esempio di eccellenza italiana nel mondo. Servono infrastrutture adeguate, regole semplici e una strategia comune che metta al centro gli operatori, i turisti e l’ambiente” ha concluso la deputata.

 

 

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