Vendemmia Toscana: unica regione in calo nel 2025, ma la qualità si conferma ottima

ROMA – E’ in corso in tutta la Toscana la vendemmia 2025, la cui raccolta ha subito un calo del 13%, perdita considerata fisiologica dopo l’abbondanza del 2024. Nonostante questo, la qualità del raccolto si conferma ottima.

È quanto rilevato dall’indagine vendemmiale 2025, realizzata attraverso un processo di armonizzazione delle metodologie adottate da Assoenologi, Unione italiana vini (Uiv) e Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA) al quale si aggiunge il contributo dell’Ufficio competente del Masaf e delle regioni.

La stagione viticola 2025 ha avuto inizio con un inverno e un avvio di primavera caratterizzati da abbondanti precipitazioni, che hanno consentito di accumulare consistenti riserve idriche nei suoli. Il mese di maggio, particolarmente piovoso, ha favorito i primi focolai di Peronospora, che sono stati tuttavia contenuti con efficacia grazie a mirati interventi fitosanitari e al successivo ritorno di condizioni più asciutte nel mese di giugno. Quest’ultimo ha contribuito a ridurre la pressione delle malattie e a garantire uno sviluppo vegetativo regolare.

Gli episodi di oidio, manifestatisi a fine giugno, sono stati di entità moderata e circoscritti alle aree soggette a maggiore pressione.

L’estate, pur segnata da alcune piogge benefiche, è stata dominata da due ondate di calore: la prima tra fine giugno e inizio luglio, la seconda a partire dal 5 agosto. Nonostante le elevate temperature, le viti non hanno sofferto di particolari stress idrici, grazie alle riserve accumulate in precedenza, e l’accumulo degli zuccheri si è rivelato precoce. La vendemmia è risultata anticipata di circa una settimana rispetto al 2024.

In alcune aree, il caldo intenso di agosto ha già provocato colpi di sole e fenomeni di appassimento, ma i temporali di questi ultimi giorni, accompagnati da un abbassamento termico, potrebbero assicurare la spinta finale verso una maturazione completa ed equilibrata, condizione essenziale per confermare le ottime aspettative qualitative dell’annata.

Le prime raccolte, iniziate l’ultima settimana di agosto con le uve precoci destinate alle basi spumante, mostrano un buon equilibrio tra zuccheri, acidità e aromi. Le rese attese appaiono leggermente inferiori rispetto a quelle particolarmente abbondanti del 2024, senza però particolari criticità. Dal punto di vista qualitativo, l’annata 2025 si prospetta particolarmente favorevole per i vini rossi, grazie a uve che presentano concentrazione e al tempo stesso un buon equilibrio tra zuccheri e acidità.

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