ROMA – È in corso in tutto il Lazio la vendemmia 2025, che si attesta a un +5% rispetto al 2024. La qualità delle uve è buona.
È quanto rilevato dall’indagine vendemmiale 2025, realizzata attraverso un processo di armonizzazione delle metodologie adottate da Assoenologi, Unione italiana vini (Uiv) e Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA) al quale si aggiunge il contributo dell’Ufficio competente del Masaf e delle regioni.
Il Lazio, come tutto il Centro Italia, ha registrato un anomalo anticiclone subtropicale africano che ha ridotto significativamente le precipitazioni di novembre e dicembre, permettendo il drenaggio dell’acqua in eccesso accumulata a settembre 2024.
Gennaio, invece, è stato caratterizzato da precipitazioni abbondanti, che hanno consentito il ripristino completo delle riserve idriche, mentre le temperature si sono mantenute su valori superiori alla media.
Marzo, umido e con temperature superiori alla norma, ha favorito un germogliamento regolare e omogeneo nella maggior parte degli areali, sebbene si siano riscontrate infezioni localizzate di Peronospora dovute all’elevata umidità.
Aprile ha complicato la gestione fitosanitaria con ulteriori piogge, mentre giugno e luglio sono stati caratterizzati da temperature elevate (32–35 °C), mitigate a fine luglio da piogge regolari e temporali, con locali grandinate in provincia di Latina.
Ad agosto si è registrato un ritorno delle escursioni termiche fino a 15 °C, fattore positivo per l’aromaticità dei bianchi e la struttura fenolica dei rossi. Le operazioni vendemmiali sono iniziate attorno a Ferragosto con le varietà bianche internazionali.
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