Dall’uomo al paesaggio, 13 Paesi si confrontano a Imperia

Un patrimonio paesaggistico senza eguali che deve essere tutelato con qualsiasi strumento possibile: questa è la voce unanime che si alza dal tavolo di lavoro del Forum Dieta Mediterranea organizzato dalla Camera di Commercio di Imperia tramite la sua Azienda Speciale Promimperia, in collaborazione con il Consiglio Oleicolo Internazionale e l’Associazione Nazionale Città dell’Olio, che questa mattina si è chiuso a Imperia con una tavola rotonda dedicata al paesaggio olivicolo e alla sua candidatura a Patrimonio Immateriale dell’Umanità Unesco.

Forum – “Il Forum rappresenta un momento di grande confronto – commenta Enrico Lupi, Presidente dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio e di Re.C.O.Med – che si è posto come obiettivo quello di valorizzare uno stile di vita salutare e l’effetto benefico che questo può ricadere anche sulle imprese. Uno stile di vita inscindibile dal patrimonio paesaggistico olivicolo che dà origine al prodotto principe della dieta mediterranea: l’olio. Tutte le iniziative portate avanti nel corso del 2012 dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio hanno cercato di veicolare il messaggio dell’importanza del paesaggio olivicolo che comunque non è solo un patrimonio produttivo, ma ha una funzione di tenuta orografica del terreno e di arredo naturale delle nostre colline e dei nostri ambienti”.  Ciò che viene richiesto dal Forum e dalle municipalità olivicole aderenti a Re.C.O.Med con la candidatura del paesaggio olivicolo a Patrimonio Immateriale Unesco è in sostanza il veder riconosciuto agli oliveti un valore economico così come agli olivicoltori.

Paesaggio olivicolo – “Il paesaggio olivicolo – sostiene Tommaso Amico di Meane, esperto politiche Unesco al Ministero delle Politiche Agricole – rappresenta un’elemento fondamentale per la dieta mediterranea, non solo per il valore fisico e la bellezza dei paesaggi ma anche per il rapporto dell’ uomo con questa natura, frutto di centinaia di anni di lunghe tradizioni e coltivazioni. Uomo, cibo, paesaggio, cultura: lo slancio verso il futuro della dieta mediterranea passa anche dal riconoscimento del lavoro dell’uomo, portato avanti in rapporto alla natura e nel rispetto di uno sviluppo sostenibile”.
Un riconoscimento che gioverebbe non soltanto al concetto di Dieta Mediterranea ma all’intero comparto agricolo italiano, come sottolinea anche Giorgio Dell’Orefice, giornalista di Agrisole e Sole24Ore, moderatore dell’incontro di questa mattina. “Quella di riconoscimento del paesaggio come Patrimonio Unesco – spiega – è una richiesta molto importante, per due motivi in particolare: in primis per dare maggior valore a questo patrimonio e fornire una leva di marketing in grado di procurare ricadute positive sul turismo rurale – la valorizzazione del paesaggio olivicolo può infatti essere un richiamo per turisti anche internazionali – in secondo luogo perchè calamità atmosferiche pesanti come quelle a cui abbiamo assistito negli ultimi giorni sono una conseguenza del mancato presidio del territorio da parte degli agricoltori che si sono allontantati dalle campagne, lasciando che il paesaggio cadesse in un cattivo stato di conservazione. Prendersi cura del paesaggio vuol dire anche evitare danni economici che poi possono a loro volta penalizzare le imprese”.
 
Lavori – La sessione del Forum dedicato al Paesaggio Olivicolo che ha coinvolto istituzioni e rappresentanti di 13 paesi affacciati sul Mediterraneo, ha visto la partecipazione di Lorenzo Piccioni, senatore e Vicepresidente della Commissione Agricoltura al Senato: "Esiste il concreto rischio che la dieta mediterranea diventi per alcuni solo fattore di commercializzazione del riconoscimento, per questo occorre concentrare gli sforzi, unire i progetti e gli attori in una sola valorizzazione della dieta mediterranea e dei suoi paesaggi unici. Coniugare queste due cose vuol dire raggiungere gli obiettivi. Sull’olio stiamo già facendo una importante battaglia in Commissione Agricoltura al Senato – insiste Piccioni – al momento abbiamo già approvato un provvedimento che deve poi passare dalla Camera contro le frodi dell’olio e l’iniquità dei costi vista la grande preponderanza di importazioni dall’estero. Quello che possiamo fare nell’immediato è salvaguardare il nostro patrimonio ovvero il paesaggio, tenere in ordine la cultura, fare un prodotto di qualità che possa richiamare l’attenzione dei turisti i quali, consumando olio, frequentano il paesaggio. Dobbiamo quindi attivarci tutti nell’ottica di una valorizzazione del prodotto e di conseguenza del sistema paesaggio: con queste iniziative legislative che stiamo portando avanti mi auguro si possa essere d’aiuto a salvaguardare questo prodotto del made in Italy peculiare della Dieta Mediterranea e di conseguenza salvare il paesaggio. Il Forum oggi ha centrato pienamente il suo obiettivo – termina – se riconosco tra i patrimoni Unesco la Dieta in cui l’alimento principe è l’olio, allora automaticamente lo è anche il paesaggio olivicolo”.

Informazione pubblicitaria