BRUXELLES – In un contesto internazionale segnato da forti tensioni geopolitiche e dal rischio di una guerra commerciale globale, la Politica Agricola Comune (PAC) deve restare uno strumento forte e autonomo per garantire la sovranità alimentare dell’Unione Europea.
A ribadirlo è stato Ettore Prandini, presidente di Coldiretti e chair del Comitato Strategico di Farm Europe, intervenuto alla conferenza UE sulla visione per il futuro dell’agricoltura e dell’alimentazione, tenutasi a Bruxelles.
Prandini ha accolto con favore le dichiarazioni del commissario europeo all’Agricoltura, Cristophe Hansen, che ha confermato la necessità di mantenere un bilancio separato e forte per la PAC, come già anticipato durante il recente incontro al Vinitaly con Vincenzo Gesmundo, segretario generale di Coldiretti. Una posizione condivisa anche dal Parlamento Europeo, che ha fatto propria la richiesta avanzata da Coldiretti e Filiera Italia.
Zootecnia: modello sostenibile da valorizzare, non da demonizzare
Durante il suo intervento, Prandini ha posto l’accento sul ruolo strategico del comparto zootecnico europeo:
“L’Unione Europea deve voltare pagina dopo anni di visioni distorte e preconcette. L’allevamento europeo è tra i più sostenibili al mondo e svolge una funzione chiave per nutrizione, ambiente, economia e clima”.
Secondo Coldiretti, la zootecnia europea non è un problema da ridurre, ma un’opportunità da rilanciare come modello globale, soprattutto in un’epoca di crescente domanda di proteine e sfide demografiche.
Carne sintetica: una minaccia per dieta, occupazione e aree rurali
Prandini ha inoltre lanciato un monito sull’impatto della carne coltivata in laboratorio:
“Sostituire il nostro patrimonio zootecnico con carne sintetica è un errore pericoloso. L’allevamento garantisce qualità nutrizionale, occupazione e vitalità nei territori rurali, soprattutto quelli svantaggiati”.
Strategia UE per la zootecnia: servono obiettivi chiari e un gruppo ad alto livello
Coldiretti e Farm Europe hanno accolto positivamente l’apertura della Commissione a una strategia dedicata alla zootecnia, ma chiedono che sia strutturata su basi solide, con la creazione di un gruppo ad alto livello, sul modello di quello per il settore vitivinicolo.
Quattro i pilastri proposti:
-
Rilocalizzare la produzione all’interno dell’UE
-
Valorizzare bioeconomia e co-prodotti
-
Riconoscere l’impatto ambientale positivo degli allevamenti
-
Garantire ai cittadini accesso a carne e latte di qualità