PAVIA – Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness Intesa Sanpaolo: Il nuovo record dell’export dei distretti agroalimentari italiani conferma la forza competitiva delle nostre filiere e la crescente domanda internazionale di prodotti di qualità, identitari e sostenibili. Accompagniamo le imprese nei processi di crescita, digitalizzazione, transizione green e ricambio generazionale con soluzioni concrete e una rete capillare.
Nel 2024 l’export dei distretti agroalimentari italiani ha toccato un nuovo massimo storico: 28 miliardi di euro, con un aumento del +7,1% rispetto al 2023. È quanto emerge dal Monitor dei distretti agroalimentari italiani curato dal Research Department di Intesa Sanpaolo.
Chi sono i protagonisti?
A guidare la crescita sono state alcune filiere chiave:
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Olio: +40,9%, con l’Olio toscano in forte espansione verso gli Stati Uniti (+43,5%)
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Pasta e dolci: +7,8%, grazie a distretti come Dolci di Alba e Cuneo (+16,5%) e Dolci e pasta veronesi (+12,6%)
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Vino: +4%, con ottime performance di Vini del Veronese, Colli fiorentini e senesi, Prosecco
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Caffè: +9,5%, con picchi del +15,5% a Trieste
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Carni e salumi: +5,3%
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Lattiero-caseario: +6,1%, trainato dal Parmense (+31%)
Dove vanno i prodotti italiani?
La Germania si conferma il primo partner commerciale (+6,9%), ma è negli Stati Uniti che si registra la crescita più robusta (+14,9%). Anche le economie emergenti crescono a ritmi sostenuti: Polonia +15,3%, Romania +15,2%, Cina +9,7%.
Quali sfide all’orizzonte?
Il settore si trova ad affrontare le incertezze legate ai nuovi dazi USA (parzialmente sospesi dopo aprile 2025), che colpiscono in particolare olio, vino e latticini. Tuttavia, i prodotti italiani, spesso DOP/IGP, si distinguono per qualità e target di fascia alta, meno sensibili al prezzo.
Il ruolo di Intesa Sanpaolo
Con 2 miliardi di euro di finanziamenti nel 2024, Intesa Sanpaolo, attraverso la Direzione Agribusiness della Banca dei Territori, ha sostenuto:
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172 filiere agroalimentari
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oltre 8.200 fornitori strategici
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21.500 addetti
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un giro d’affari aggregato di 22 miliardi di euro
La banca opera con 250 punti operativi e 1.100 specialisti dedicati per supportare più di 80.000 clienti del comparto agroalimentare.