ROMA – Chi paragona un bicchiere di vino alle sigarette o alle droghe leggere dimostra di non conoscere la realtà. I giovani non si sballano con il vino, ma con superalcolici e stupefacenti. Penalizzare il vino mentre si parla di legalizzazione delle droghe leggere è una contraddizione inaccettabile.
Lo ha dichiarato il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio durante il convegno Seminando idee, coltivando proposte. Facciamo crescere l’agricoltura italiana, tenutosi oggi a Palazzo Madama.
L’intervento arriva in risposta alle recenti misure adottate dall’Irlanda, che prevedono etichettature con avvertenze sanitarie anche per il vino. Centinaio ha definito questa iniziativa sbagliata e ideologica, sottolineando come il vino rappresenti non solo una bevanda, ma una parte integrante della nostra identità culturale ed economica.
“Il vino è tradizione, occupazione, impresa. Penalizzarlo equivale a colpire un settore chiave per il made in Italy e per il nostro turismo enogastronomico”, ha aggiunto Centinaio.
L’incontro ha riunito esperti, produttori e rappresentanti istituzionali per discutere il futuro dell’agricoltura italiana, con particolare attenzione alla valorizzazione delle eccellenze locali e alla difesa del settore agroalimentare dalle normative europee ritenute troppo restrittive.