BRUXELLES – Scintille al Parlamento europeo durante il dibattito sulla proposta di nuovo Regolamento UE sul trasporto degli animali vivi.
A denunciarne i contenuti ritenuti “assurdi e dannosi” è l’eurodeputata Anna Maria Cisint (Lega), membro delle commissioni Trasporti e Pesca, entrambe coinvolte nella fase negoziale del testo.
Ogni persona di buon senso ha a cuore il benessere animale – afferma Cisint – ma è inaccettabile che norme ideologiche, costose e inattuabili ricadano su tre settori fondamentali: allevamento, agricoltura e trasporti. Si rischia un nuovo colpo alla competitività del settore primario.
Nel dettaglio, Cisint contesta l’obbligo di clima controllato durante il trasporto, che secondo l’eurodeputata renderebbe di fatto impossibili i viaggi nei Paesi del Sud Europa nei mesi estivi. Critica anche la proposta di ridurre ulteriormente le densità di carico, una misura che comporterebbe un aumento dei transiti su strada, dei costi logistici e delle emissioni. Non meno problematico, secondo la parlamentare, è l’obbligo di presenza di un veterinario durante le fasi di carico e scarico, ritenuto irrealistico, così come il limite massimo di due ore per ciascun viaggio, considerato “del tutto scollegato dalla realtà operativa.
Tutto questo, aggiunge Cisint, mentre esiste già un Regolamento europeo sul trasporto animale, risalente al 2005, che risulta ancora solo parzialmente applicato.
Il testo della Commissione è bloccato da oltre tremila emendamenti – prosegue l’eurodeputata – che rendono impraticabile qualsiasi discussione o negoziato concreto.
Da qui la posizione netta della Lega, che nel gruppo Patriots for Europe sostiene con decisione il respingimento dell’intero testo attraverso il voto di un emendamento di reiezione.
Serve buon senso e pragmatismo, non ideologia – conclude Cisint –. Il tempo delle forzature ideologiche deve finire.