NAPOLI – Situazione particolarmente complessa nel Bacino Centro Sud dove il costo della materia prima è in continua crescita, quando la campagna di trasformazione del pomodoro 2025 è ormai a pieno regime.
Dal primo rilievo della mappatura delle superfici raccolte nel bacino Centro Sud – attività portata avanti da anni dall’ANICAV in partnership con Terrasystem srl – si registra un rallentamento della maturazione del pomodoro nell’area foggiana, particolarmente vocata alla produzione di pomodoro lungo. Questo porterà ad un allungamento della campagna di trasformazione fino a settembre inoltrato, ma le quantità di prodotto saranno comunque sufficienti a far fronte alle esigenze delle industrie di trasformazione.
Pertanto, le richieste di aumenti di prezzo della materia prima, rispetto a quelli da contratto, da parte di alcuni soggetti agricoli, che stanno mettendo a dura prova il rapporto di filiera creando situazioni distorsive del mercato, risultano completamente ingiustificate e rischiano di incidere in maniera significativa sulla sostenibilità economica del settore con importanti ripercussioni sull’economia e sull’occupazione del territorio.
La richiesta dell’erga omnes dell’Accordo quadro sottoscritto per il Bacino Centro Sud, avanzata lo scorso marzo dall’OI Pomodoro da Industria Bacino Centro Sud Italia al MASAF, aveva proprio l’obiettivo di avere regole condivise e certe, ma l’ostruzionismo di una parte minoritaria delle Organizzazioni dei Produttori agricoli ne ha arrestato l’iter.
L’ANICAV ha chiesto un intervento urgente del MASAF che si è attivato immediatamente anche sostenendo la richiesta dell’Associazione di sensibilizzare il mondo agricolo organizzato nel bloccare questi comportamenti distorsivi.
“Quella appena cominciata – dichiara il presidente di ANICAV, Marco Serafini – si presenta, al Centro Sud, come una campagna particolarmente complessa. Le continue richieste, non giustificate, di maggior prezzo della materia prima rispetto a quelli da contratto, cui stiamo assistendo in queste ore, stanno già mettendo a dura prova le nostre aziende. Una situazione distorsiva del mercato che, se non bloccata e monitorata, rischia seriamente di mettere in crisi il comparto del pomodoro da industria nel bacino Centro Sud. Per questo abbiamo richiesto al Ministro Lollobrigida un intervento urgente a tutela della filiera e per accompagnare la ripresa del percorso finalizzato all’applicazione delle regole condivise. Il Ministero ha già dato ampia disponibilità a seguire la vicenda.”
ANICAV
L’ANICAV, Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali, nata a Napoli il 5 febbraio 1945, è la più grande associazione di rappresentanza delle imprese di trasformazione di pomodoro al mondo per numero di imprese aderenti e quantità di prodotto trasformato.
Associa i 3/4 delle industrie di trasformazione operanti sul territorio nazionale che trasformano circa il 70% di tutto il pomodoro lavorato in Italia e la quasi totalità del pomodoro pelato intero prodotto nel mondo, con un fatturato, nel 2024, di 3,9 miliardi di euro (oltre il 70% del fatturato totale del comparto italiano della trasformazione del pomodoro).
Circa il 60% delle produzioni è destinato all’esportazione sia verso l’Europa (Germania, Francia, Regno Unito) che verso gli altri Paesi (USA, Giappone, Australia) facendo del pomodoro un ambasciatore dell’eccellenza del Made in Italy nel mondo.