Grano duro: importazioni Italia ancora in aumento (+9%) nella prima metà del 2025. Arrivato 1 milione e 475mila tonnellate, ma cala il valore

ROMA – Nella prima metà del 2025 (gennaio-giugno) sono aumentate (in quantità) del 9% le importazioni di grano duro in Italia, rispetto allo stesso periodo del 2024.

Dall’estero sono arrivate infatti 1.475.623 tonnellate di grano duro, 9,06 rispetto al periodo gennaio-giugno 2024 (1.353.053); per un valore di 475,1 milioni di euro, -2,98% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (489,7 milioni di euro).

In totale, considerando tutti i cereali, le importazioni del 2025 sono in diminuzione rispetto al 2024.

E’ quanto emerge dal report mensile di Anacer, Associazione Nazionale Cerealisti, relativo a gennaio-giugno 2025 (del 12 agosto). 


IMPORTAZIONI

Sulla base dei dati provvisori Istat le importazioni in Italia nel settore dei cereali, semi oleosi e farine proteiche nel I° semestre 2025 sono risultate in diminuzione nelle quantità di 103.500 tonnellate (-0,8%) ed in aumento nei valori di 12,1 milioni di euro (+0,3%), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

La riduzione delle quantità importate si deve soprattutto al grano tenero (-116.000 t) ed al granturco (-103.000 t) che presentano un controvalore in aumento rispetto al 2024
rispettivamente di 5,7 (+0,7%) e 87,4 (+10,1%) milioni di euro. Risulta in aumento invece
l’import di grano duro (+123.000 t) con valori in calo del 3% (-14,6 milioni di euro). Le
importazioni di riso (considerato nel complesso tra risone, semigreggio, lavorato e rotture)
risultano in aumento di circa 27.000 tonn (+18,3%). Il totale delle farine proteiche vegetali aumenta nelle quantità di 109.000 t (+8,4%) e diminuisce nei valori di 19,1 milioni di euro (-4%). Il totale dei semi e frutti oleosi diminuisce nelle quantità di 80.000 t (-5,2%) e nei valori di 107,3 milioni di euro (-8,4%).

ESPORTAZIONI

Le esportazioni dall’Italia nel I° semestre 2025 aumentano nelle quantità di 43.000 tonnellate (+1,7%) e diminuiscono nei valori di 44,8 milioni di euro (-1,5%), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Tra i diversi prodotti presi in considerazione si evidenzia l’incremento delle esportazioni di
paste alimentari nelle quantità (+29.800 t, pari a +2,7%), ma in calo nei valori (-11,3 milioni di euro, -0,7%). Pure in aumento le vendite all’estero di farina di grano tenero (+10,1% nelle quantità e +8,6% nei valori) e di semola di grano duro (+15,8% nelle quantità e +10,2% nei valori). Le esportazioni dei prodotti trasformati aumentano di 11.100 tonnellate, ma si riducono in valore del 2,6%, mentre per il riso si registra una diminuzione di 36.000 tonnellate (-9,2%) corrispondente a -32,7 milioni di euro, considerando riso lavorato, semigreggio e risone.

I movimenti valutari relativi all’import/export del settore cerealicolo hanno comportato nei
primi sei mesi del 2025 un esborso di valuta pari a 4.478,3 milioni di euro (4.466,2 nel 2024) ed introiti per 2.963,6 milioni di euro (3.008,4 nel 2024). Pertanto il saldo valutario netto è pari a -1.514,7 milioni di euro, contro -1.457,8 milioni di euro nel 2024.

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