CHICAGO – Centocinquanta cantine per tre categorie inedite. È stata svelata ieri, in chiusura della prima giornata di Vinitaly.USA e di wine2wine Vinitaly Business Forum al Navy Pier di Chicago, la nuova formula di Wine Spectator per OperaWine 2026 (11 aprile), l’annuale super degustazione prologo di Vinitaly dedicata alle aziende portabandiera del made in Italy enologico negli States, e non solo.
Da quest’anno, infatti, la storica testata di riferimento mondiale per il comparto ha potenziato l’attesa lista (che conta 20 produttori in più rispetto al 2025 e 25 new entry assolute nella selezione) introducendo una nuova classificazione tra “Legacy Icon”, “Classic” e una terza categoria riservata per il 2026 alle “New Voices”. Questa rivoluzione nei criteri di selezione e nei 150 produttori partecipanti è stata annunciata per la prima volta negli Stati Uniti.
A riservarsi la menzione tra le “Legacy Icon”, annunciate dalla senior editor e tasting director della rivista, Alison Napjus, sono le 31 cantine che hanno partecipato a tutte le edizioni di OperaWine. Si tratta di produttori che, grazie ad una costante attenzione all’eccellenza qualitativa dei loro prodotti, hanno avuto un impatto storico sul vino italiano. Seguono nella lista 69 “Classic”, produttori leader nelle loro regioni, con un curriculum qualitativo importante.
Tra le “New Voices” spiccano infine 50 cantine fondate a partire dal 1990, selezionate per la loro capacità di garantire qualità, innovazione e una continua evoluzione del vino italiano. Complessivamente, si contano 45 nuove cantine rispetto all’edizione 2025. Sul fronte della rappresentatività, è la Toscana la regione a detenere il primato degli ambasciatori del vino italiano (quasi un terzo, a quota 48), seguita da Piemonte (24), Sicilia (15) e Veneto (12).
“OperaWine è un evento simbolo e rappresenta la nostra unica degustazione internazionale – ha dichiarato Napjus nel corso della presentazione della lista delle aziende di OperaWine 2026 a Chicago – Per me e per Bruce Sanderson, senior editor, le cantine protagoniste a Verona sono sempre fonte di ispirazione ed esplorazione dei vini italiani, selezionati nei nostri blind tasting.
“Per l’anno prossimo – ha proseguito – abbiamo ampliato la rappresentatività dell’eccellenza qualitativa del vino italiano, introducendo solo per il 2026 le “New Voices”, con l’obiettivo di individuare nuove categorie tematiche per le successive edizioni. Ringraziamo Veronafiere-Vinitaly per la fiducia accordata a Wine Spectator. Da parte nostra, siamo felici di poter mettere in luce questi produttori straordinari durante l’evento a Verona e di presentarli ai 3,5 milioni di lettori della nostra rivista in tutto il mondo”.
Con circa 3,5 milioni di lettori in tutto il mondo e un sito tra i più completi e frequentati, Wine Spectator è il principale punto di riferimento mondiale nel settore del vino. Oltre a proporre analisi e approfondimenti dalla vigna alla tavola, senza dimentica la cultura e l’economia del vino, la storica testata statunitense propone blind tasting di esperti relative ad oltre 10.000 vini ogni anno. Dal 2012 organizza con Veronafiere-Vinitaly OperaWine, l’unico evento fuori dai confini degli USA promosso dalla testata.