Vinitaly, per un vino di successo ci vuole l’agronomo. Porazzini (Conaf): il vino di qualità nasce nel vigneto

dina porazzini

VERONA – “Un vino di qualità nasce nel vigneto, cresce in cantina e muore nel bicchiere. Per un vino di successo, insomma, è fondamentale sia il ruolo dell’agronomo che dell’enologo”.

La presidente del Consiglio dell’Ordine nazionale dei dottori agronomi e dottori forestali (Conaf), Dina Porazzini, che domani sarà presente alla prima giornata della 38esima edizione del Vinitaly, sottolinea il ruolo professionale degli agronomi in campo vitivinicolo.

“E’, infatti, ormai opinione comune tra gli operatori – dice Porazzini – che il vino di qualità si realizza in vigna; in cantina bisogna stare attenti soprattutto a lavorare correttamente quell’uva che l’ambiente ha selezionato e la buona tecnica agronomica ha prodotto.

E’ quindi l’uva correttamente prodotta e raccolta che ha già in se tutte le potenzialità del vino di qualità che le tecniche di vinificazione e di affinamento devono poter far emergere. Qualità e caratteristiche del prodotto si pianificano in campo a partire dalla scelta dei terreni e dell’impianto del vigneto.

Agronomo ed enologo determinano quindi il destino di un vino. In questo contesto la pratica agronomica deve essere in grado di esaltare il “terroir”, cioè tutti quei favorevoli fattori ambientali (condizioni microclimatiche, pedologiche, ecc) che una determinata zona presenta per l’ottenimento del prodotto di qualità eccezionale”.

E’ in questa delicatissima fase della produzione, allora, in cui entra l’agronomo, con tutte le sue specifiche professionalità”.

FIN DALLA SELEZIONE DELLE VARIETA’

“A partire da che cosa coltivare – continua Porazzini – , attraverso la selezione dei cloni varietali migliori, fino alle tecniche di allevamento e di potatura della vite, la scelta dei sesti di impianto, la gestione del terreno attraverso le lavorazioni, la concimazione, le tecniche di lotta contro le fitopatie, le malerbe, gli insetti nocivi, l’organizzazione dei cantieri di raccolta, le scelta delle tecniche più adatte per la raccolta stessa.

“Qualità e caratteristiche del prodotto si pianificano in campo a partire dalla scelta dei terreni e dell’impianto del vigneto – aggiunge la presidente del Conaf -, e nell’uva si concentra tutta la ricchezza che il territorio è in grado di conferire.

Ricchezza che poi si ritroverà nel vino – conclude Dina Porazzini – sotto forma di quei particolari profumi e sentori, di quelle molteplici e persistenti sensazioni che caratterizzano un vino di qualità”.

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