Nobile e Chianina un’alleanza all’insegna della salute

Chianina e Vino Nobile protagonisti al Vinitaly. Venerdì 4 aprile i due prodotti tipici della terra toscana saranno protagonisti di “Una Nobile Chianina”, un’iniziativa che si pone l’obiettivo di far conoscere ai consumatori le qualità dei due prodotti. A raccontarle saranno proprio gli allevatori e i produttori di vino. “Un’iniziativa che abbiamo voluto promuovere con il Consorzio del Vino Nobile – spiega il presidente della Cia di Siena, Roberto Bartolini – al fine di sfruttare l’ampia vetrina di Vinitaly per far conoscere e quindi riconoscere al consumatore le vere caratteristiche di queste eccellenze in un periodo di contraffazioni e di incertezze sulla tracciabilità del prodotto”.

A certificare la salubrità dei due prodotti uno studio condotto dal prof. Bruno Frediani, primario e docente presso l’Università di Siena. Dall’indagine risulterebbe che la carne di Chianina grazie al suo alto contenuto di acidi grassi polinsaturi omega-3, sarebbe un ottimo sistema per la prevenzione dell’aterosclerosi. L’alto contenuto di polifenoli nel Vino Nobile invece (addirittura più elevato che negli altri grandi toscani) creerebbe effetti cardioprotettivi. “Lo studio del prof. Frediani ci fa essere consapevoli di quanto sia ancora più importante promuovere un consumo intelligente del vino -spiega Luca Gattavecchi, presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano -� e soprattutto ci mette a conoscenza di proprietà che i nostri antenati conoscevano bene e anche grazie a questo è stato possibile mantenere questa tradizione culinaria”.
Una serie di educational prevista dall’iniziativa per far conoscere il sistema di allevamento, il taglio e come riconoscere il prodotto originale, serviranno anche a far capire il tipo di abbinamento del Vino Nobile e del Rosso di Montepulciano a queste carni. 

La Chianina sta vivendo un periodo abbastanza critico per quanto riguarda gli allevamenti. Complici i rincari dei prezzi dei mangimi e del caro gasolio, gli allevatori, che sono comunque cresciuti nel tempo, hanno diminuito il numero di capi allevati. Dal 2000 a oggi le aziende che allevano il gigante bianco sono cresciute notevolmente (da 28.455 a 44.153) mentre la media dei capi allevati da ciascuna di queste (da circa 45 capi per azienda del 2000 si è passati ai 30 circa del 2007). Aumentato per il consumatore il prezzo finale (si parla addirittura di un 40% in più), mentre gli allevatori restano ancora con gli stessi prezzi di alcuni anni fa. Con questa iniziativa Cia senese e Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano hanno voluto anche far conoscere gli allevatori del territorio senese con la realizzazione di un vademecum della Chianina.

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