Poca agricoltura nei programmi elettorali

Il rilancio dell’agricoltura e del nostro sistema agroalimentare potrà contribuire in maniera decisiva alla ripresa dell’intera economia, assicurando sostenibilità economica, ambientale e sociale. Ad affermarlo è la Cia Toscana a pochi giorni dalle elezioni politiche del 13 e 14 aprile, in un momento in cui l’agricoltura è davanti a difficoltà e ai grandi cambiamenti sociali ed economici, si pone, però, sempre più necessaria una nuova e propulsiva politica agraria nazionale. Per la Cia le priorità essenziali per la prossima legislatura sono: una rinnovata politica agraria, la Conferenza nazionale sull’agricoltura, l’efficace programmazione degli interventi, una adeguata e virtuosa concertazione con le parti sociali e una maggiore collaborazione fra Governo e Regioni, che permetta più competitività all’intero sistema economico italiano. Ma lo spazio riservato all’agricoltura – prende atto la Cia Toscana -, nei diversi programmi elettorali, resta molto esiguo e non sufficiente alle reali necessità del settore e quindi sollecita alla politica più impegno per il rilancio e il rinnovamento dell’agricoltura toscana.

La proposta della Cia – Per il presidente della Cia toscana Giordano Pascucci ci vogliono proposte serie per un’agricoltura forte e di imprese competitive in grado di produrre reddito per gli agricoltori e ricchezza per la nazione. In tre punti: impresa, internazionalizzazione e interprofessione. "Oggi – ricorda Pascucci – si pone necessaria una rinnovata politica agraria nazionale. Per troppi anni, le sorti dell’agricoltura sono state, sostanzialmente, affidate ai sostegni della Pac ed alle capacità imprenditoriali degli agricoltori. L’idea della Cia si articola su una serie di precisi capitoli d’intervento: sostenere la ricerca e l’innovazione; promuovere il capitale umano ed il ricambio generazionale; accrescere le capacità concorrenziali delle imprese e delle filiere agroalimentari; promuovere la semplificazione e l’efficienza della macchina amministrativa; sostenere la proiezione internazionale del nostro sistema agroalimentare di qualità, difenderlo dalle contraffazioni e dall‘uso improprio dei marchi e delle denominazioni". La Cia regionale propone, così, un nuovo progetto per lo sviluppo dell’agricoltura, per accrescere le capacità concorrenziali delle imprese agricole, per promuovere e difendere il “made in Italy” alimentare.

Più concertazione – E’ necessario però partire da un rapporto fra Governo e Regioni virtuoso e rinnovato, una maggiore concertazione e coesione che permetta al “sistema Italia” possa essere competitivo sui mercati internazionale. "Un progetto – ha rimarcato Pascucci – capace di abbattere gli attuali ostacoli e consentire all’imprenditoria agricola di riprendere a camminare con la massima speditezza e decisione. Non si tratta di semplici misure d’intervento, ma di una strategia complessiva che permetta al settore, ai suoi produttori di affrontare e vincere le prossime decisive sfide, sia a livello europeo che internazionale". La definizione del progetto di politica agraria è, però, compito della Conferenza nazionale sull’agricoltura, nuovamente rinviata a causa delle elezioni anticipate. Per questo motivo si chiede che la Conferenza sia tra i primi impegni dell’agenda del prossimo Governo. La Cia toscana chiede, inoltre, che il prossimo Esecutivo si impegni a restituire spessore e legittimità alla concertazione, come metodo non occasionale sul quale costruire un corretto rapporto tra Governo e parti sociali e dal quale far derivare il pieno riconoscimento del ruolo delle rappresentanze degli interessi. Ciò dovrà comportare un aggiornamento delle sedi e delle procedure della concertazione. Parlare di progetto per l’agricoltura  – sostiene la Cia – vuol dire porre al centro dello sviluppo le imprese e gli imprenditori agricoli. La reputazione nel mercato, la fiducia dei consumatori, la trasparenza dei processi produttivi costituiscono una componente importante del successo economico di un’impresa e del suo vantaggio competitivo. Bisogna, inoltre, promuovere nuovi strumenti assicurativi, dare più sicurezza nelle campagne, sviluppare e difendere il “made in Italy” alimentare, valorizzare le aree rurali e il ruolo della multifunzionalità dell’attività agricola. La Cia Toscana conferma, dunque, il suo impegno a centrare l’azione sulle produzioni di qualità, la sicurezza alimentare e il principio di precauzione, la tutela e la valorizzazione della biodiversità e dell’ambiente.

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