La sfida dei Robin Hood infiamma il Bianco e l’Azzurro

I sapori della cucina medievale da gustare in una tavola imbandita a festa all’ombra di un trabucco perfettamente ricostruito. La sfida all’ultima freccia dei Robin Hood, 150 provenienti da tutta Italia, e poi lo spettacolo di piazza animato da sbandieratori e giocolieri, poeti, danzatrici e uomini d’arme. E sullo sfondo le mura antiche di San Quirico d’Orcia, cuore della Val d’Orcia, e le perfette geometrie cinquecentesce degli Horti Leonini. Sono questi i suggestivi ingredienti de Il Bianco e l’Azzurro, la kermesse medievale organizzata dal Quartiere di Canneti con il patrocinio del Comune di San Quirico d’Orcia, alla settima edizione, in programma sabato 31 maggio e domenica 1 giugno. Due giorni nella macchina del tempo per tuffarsi nei meandri di un’epoca tanto affascinante e tanto ammaliante, in cui cultura, storia, gastronomia e folclore saranno gli indiscussi protagonisti.

Scene di vita medievale – Grande attesa per vedere all’opera – già dalla giornata di sabato 31 maggio – il più grande trabucco del III millennio, ovvero, una reale macchina d’assedio medievale (6 metri di lunghezza per 25 quintali di peso), realizzata interamente a mano dagli artigiani dei Canneti, rifacendosi a storiche carte, sia per la parte balistica che per i particolari curati in maniera certosina, ed in grado di scagliare pietre (o altri oggetti forse meno pericolosi) di grandi dimensioni fino a cento metri di distanza. Scene di vita medievale animeranno la piazzetta di Porta Nuova, fino all’appuntamento gastronomico con la tradizionale cena tipica valdorciana (dalle 19.30, giardini di Porta Nuova) dove sarà possibile assaporare i piatti più famosi del territorio realizzati direttamente dalle cuoche dei Canneti: dai pici fatti a mano con il sugo di carne, i salumi tipici, la carne alla brace e il vino rosso delle colline della Val d’Orcia.    Spettacolo di bandiere in notturna (ore 21.30, Piazza della Libertà), sempre nella giornata di sabato (31 maggio), con le esibizioni dei Canneti e dei gruppi biancoazzurri gemellati. Fra le novità di questa edizione anche “Canneti la nostra storia”, ovvero un assaggio di eleganti giochi di bandiere, per ripercorrere la storia del Quartiere dal 1962 ad oggi, con vessilli e costumi d’epoca.

La sfida degli arcieri – Emozioni in gioco, nella giornata di domenica 1 giugno, con la disfida degli arcieri che vedrà confrontarsi audaci Robin Hood provenienti da tutta Italia, per il torneo nazionale della Lega Arcieri Medievali. La gara che prevede dieci suggestive piazzole di tiro con l’arco storico fra gli Horti Leonini e le mura medievali, fa parte delle tappe del Campionato nazionale di arcieria storico-medievale 2008 della Lega Arcieri Medievali. Alle 15.30 ancora grande spettacolo di arcieria storica con il SuperTiro premio “Sce Quiric”, e la premiazione della gara nazionale, ancora negli Horti Leonini. Pomeriggio con gli spettacoli di piazza (dalle 16.30 in piazza della Libertà) con sbandieratori, danze e duelli. Il gran finale sarà intermante dedicato alla cucina medievale. Alle ore 20, nel palcoscenico delle mura duecentesche, si terrà la cena medievale, con vivande preparate dalle esperte cuoche dei Canneti. Sembrerà di tornare nell’atmosfera dei banchetti del Trecento, fra una zuppa e carne speziata, si susseguiranno spettacoli medievali a sorpresa, danze e divertimento, il tutto ai piedi del gigantesco trabucco, in cui sarà il pubblico stesso il primo attore della serata. Durante la cena medievale (prenotazioni al 348.1072567 e nella giornata di domenica 1 giugno direttamente a Porta Nuova) sarà possibile vivere un vero e proprio spaccato dell’età di mezzo, gustando i piatti sapientemente preparati riscoprendo le autentiche ricette dell’epoca: dalle delizie del norcino con i fritti dell’hortolano; poi il chanolo di Messer Florenzio e la zuppa di zucca e fior del croco; la seymè di vitellone brado del Riguardo, la carbonata di porcho con le verdure cotte in crosta. Non poteva mancare il ciambelline dell’Abbadessa e le meline affrittellate da accompagnarsi con l’immancabile idromele.

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