Allarme sindacale per i contratti provinciali in Toscana

Preoccupazione  per i contratti provinciali degli agricoltori. E’ quanto ha espresso Flai Cgil nel corso di un convegno dal titolo “I contratti provinciali dei lavoratori agricoli: rinnovo e riforma della contrattazione” che si è tenuto oggi a Siena in occasione della 42^ Settimana dei Vini. “Dobbiamo dare un nuovo impulso alla fase di stallo che si sta verificando nella maggior parte delle province toscane in tema di contratti dei lavoratori agricoli. E’ un atto necessario per le circa 150mila persone che trovano impiego in questo settore nella sola Toscana senza tralasciare il fatto che circa l’80% di questi sono avventizi”ha detto Damiano Marrano della segreteria regionale di Flai Cgil.

Contratti in stallo – La provincia di Siena sta attraversando una fase di stallo anche a causa delle note vicende che stanno investendo il settore vinicolo “per il quale – ha spiegato Marrano – insieme anche alle altre associazioni sindacali, abbiamo chiesto il 19 maggio un tavolo di confronto al Ministro Zaia senza ancora avere avuto risposta. I contratti collettivi rappresentano i reali strumenti di riforma e di innovazione – ha concluso Mei -, per questo motivo un percorso condiviso con i lavoratori deve rappresentare una priorità in un momento in cui l’agricoltura sta attraversando una forte trasformazione presentando anche molte criticità”.

Rilancio del settore – “Anche i contratti provinciali dei lavoratori agricoli – ha poi sottolineato Enrico Favi, responsabile Coordinamento Agricoltura della Regione Toscana – si inseriscono a pieno titolo nella programmazione per il rilancio dell’intero comparto, un rilancio che non può prescindere dal nuovo Piano di Sviluppo Rurale dove sono previsti 840milioni di euro di investimenti in 5 anni”.  Legalità, sicurezza, stabilità, professionalità, formazione e pari opportunità. Questi i punti cardine del documento a firma Cgil, Cisl e Uil in Toscana e che individua le linee di indirizzo per la formulazione del nuovo contratto collettivo nazionale “in un’ottica – si legge nel documento – di sostegno e valorizzazione del potere di acquisto per tutti i lavoratori di una categoria in ogni azienda e in ogni parte del Paese.

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