Distretto biologico e filiera corta per la Basilicata

Tutelare le produzioni di eccellenza della regione Basilicata e garantire i consumatori. Questi gli obiettivi necessari secondi la Confederazione italiana agricoltori (Cia) e l’Associazione per l’agricoltura biologico (Anabio). Si ritiene quindi necessario costituire il distretto regionale del biologico lucano per promuovere tutte le produzioni di eccellenza della regione Basilicata.

L’agricoltura lucana – “In Lucania – afferma il presidente di Anabio Basilicata Donato Muscillo-  l’agricoltura biologica sta vivendo un momento di forte espansione: sono infatti 5340 le aziende agricole che hanno rinunciato all’impiego di concimi chimici e fitofarmaci di sintesi.Si tratta principalmente di aziende ad indirizzo cerealicolo-foraggero che insieme ai prati pascolo e ai boschi, costituiscono più dell’80% dell’attività biologica territoriale”.

Prodotti certificati – “L’obiettivo attuale – continua Muscillo – è quello di favorire l’immissione sul mercato prodotti certificati da parte delle aziende convertite alle produzioni biologiche, in modo da garantirne il profitto per non scoraggiarne l’attività”.

La filiera corta – Anche secondo il presidente Cia della Basilicata, Donato Distefano, è necessario incentivare la produzione biologica sostenendo l’associazionismo dei prodotti e la cosiddetta “filiera corta delle produzioni di qualità”, in modo da garantire non solo la produzione di qualità ma anche la sicurezza alimentare.

 

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