Indagine Istat, in aumento l’uso dei fertilizzanti

Cresce l’impiego di fertilizzanti in agricoltura. Lo rivela l’Istat, secondo cui nel 2007 c’è stato un incremento dei fertilizzanti complessivamente distribuiti per uso agricolo rispetto al biennio precendente.

Un po’ di dati – In un solo anno, dal 2006 al 2007, nel nostro Paese si sono consumati 2,2 milioni di quintali di concimi in più (+5,7%). Tra i vari tipi di fertilizzanti, si registra un aumento di 4,18 milioni di quintali (+8,3%) dei formulati distribuiti, saliti da 50,26 a 54,44 milioni di quintali. Anche gli ammendanti, sostanze capaci di migliorare le proprietà del terreno, registrano crescite vertiginose: nel 2007 ne sono stati utilizzati di 1,2 milioni di quintali in più (+10,9%). La distribuzione dei fertilizzanti aumenta anche in agricoltura biologica, passando dagli 8,6 milioni di quintali del 2006 ai 9,8 del 2007 (+14,4%) registrando un incremento superiore a quello dei fertilizzanti nel loro complesso; in particolare, l’aumento più consistente, in termini assoluti, riguarda gli ammendanti (+1,0 milioni di quintali, pari a +21,4%).

Il consumo in Italia – Al Nord la maggiore concentrazione di fertilizzanti, con il 59,8% del totale distribuito a livello nazionale: il 16,1% di concimi è utilizzato al centro e il restante 24,2% al Sud. Le regioni più interessate al consumo sono Veneto e Lombardia che assorbono, rispettivamente, il 16,6% e il 16,1% della distribuzione nazionale. Nel resto della Penisola si segnalano Lazio e Puglia dove s’immette al consumo, rispettivamente, il 5,1% e l’8,7% del quantitativo complessivo distribuito.

I fertilizzanti – La distribuzione dei fertilizzanti (concimi, ammendanti, correttivi, substrati di coltivazione e prodotti ad azione specifica) dipende principalmente dal tipo di agricoltura praticata (convenzionale, biologica, integrata, ecc.), dalla rotazione colturale, dalle singole specie e varietà coltivate, dalla natura fisico-chimica del terreno, dall’andamento del mercato, nonché dalle scelte dell’agricoltore nella determinazione del piano di concimazione aziendale. L’apporto dei singoli elementi nutritivi (azoto, fosforo, potassio, mesoelementi, microelementi e sostanza organica) si ottiene selezionando i formulati ritenuti più idonei tra una vasta gamma di concimi, ammendanti e correttivi. Ciò avviene anche sulla base dei relativi costi e ricavi e delle esigenze di restituzione al terreno agrario degli elementi nutritivi sottratti dalle colture precedentemente impiantate. Le più recenti pratiche agronomiche tendono a razionalizzare la quantità di fertilizzanti impiegati, dando priorità alle specifiche esigenze nutritive e colturali nonché, in base alle attuali direttive comunitarie, alla qualità delle produzioni.

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