Nuove tecnologie contro le truffe del Parmigiano

Le nuove tecnologie informatiche impiegate per difendere il parmigiano reggiano dalle imitazioni e per rendere competitivo questo prodotto di eccellenza. È questo l’obiettivo a cui punta il Consorzio del parmigiano reggiano, che nel prossimo futuro intende applicare microcip nelle forme del formaggio in modo da poterne garantire la tracciabilità. Lo ha annunciato il presidente del Consorzio Giuseppe Alai, a margine di un convegno a Reggio Emilia. Alai si è espresso a favore del sistema Wi-Max, perché “è assolutamente possibile che questa tecnologia possa essere di grande aiuto in futuro non solo per la messa in rete dei sistemi di comunicazione, ma soprattutto per la tracciabilità dei prodotti. Teniamo presente che il problema più importante che oggi ha il Consorzio del parmigiano reggiano è quello di difendersi dalle imitazioni e in questo caso la possibilità di poter avere “tentacoli” su tutto il territorio del mondo consentirà a noi di seguire il nostro prodotto e identificare quello che è imitazione rispetto al prodotto originale”.

Novità – In pratica, secondo il presidente del Consorzio è necessario investire su due fronti per tutelare il parmigiano: mettere in rete tutti i dati di analisi, dell’alimentazione degli animali alla qualità del latte, e modernizzare il sistema di identificazione delle forme e di tracciabilità del prodotto. Riguardo la messa in rete delle informazioni relative al ciclo produttivo del formaggio, il presidente del Consorzio ricorda che queste sono già diffuse su internet, mentre non è stato ancora elaborato un sistema di identificazione delle forme e di tracciabilità del prodotto, che in questo momento avviene attraverso una placca di caseina con il codice a barre su ogni forma. In futuro, ha concluso Alai, si vuole sostituire questa placca con un microchip, in modo che il consumatore possa conoscere tutte le informazioni sul formaggio acquistato, mentre il Consorzio potrà seguire tutto il percorso del prodotto dalle trasformazioni in filiera all’acquisto al dettaglio.

Marta Santopolo

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