Maltempo a Siena. Agricoltura in ginocchio, il grano è il più colpito

Troppa pioggia nei campi della provincia di Siena. Suona già il campanello d’allarme per l’agricoltura senese – sottolinea la Cia Siena –, dopo giorni di pioggia e maltempo senza interruzione. Sono la Valdichiana, Valdarbia e le zone vocate alla cerealicoltura le aree più colpite, ma al momento non è possibile con esattezza stimare i danni alle colture. Problemi gravi infatti si sono già registrati per le coltivazioni di grano, in Val d’Orcia, perché si era già proceduto con la semina.

L’intervento della Cia Siena – "Piogge torrenziali che i nostri campi non sono in grado di assorbire e drenare come sarebbe invece utile per le produzioni – spiega Roberto Bartolini, presidente della Cia di Siena -; sul grano in particolare si rischia di vanificare il lavoro delle ultime settimane, che in alcune zone aveva già visto la conclusione delle semine. In altre aree, invece, la fase della semina deve ancora iniziare, e a causa del maltempo di questi giorni si preannuncia uno slittamento, con problemi futuri per il ciclo produttivo. Le piogge di questi giorni stanno creando difficoltà un po’ in tutta la provincia – dice Bartolini -, in particolare nei fondo valle e nelle zone pianeggianti, a seguito dei rischi di ristagno idrico. I nostri tecnici sono già a lavoro per valutare la reale entità dei danni, che già purtroppo sono visibili". Il maltempo colpisce un comparto come la cerealicoltura già in crisi a causa dell’aumento dei prezzi dei mezzi tecnici di produzioni e dei combustibili (oltre a sementi e fertilizzanti), e dall’oscillazione della vendita del prodotto, che ha registrato rispetto all’anno precedente una diminuzione dei prezzi a causa delle speculazioni a livello internazionali, "che non ha giovato certamente agli agricoltori, ma ad altri soggetti- sottolinea Bartolini".

Cosa devono fare gli agricoltori in caso di danni alle colture o alle aziende? –  "Si devono rivolgere ai comuni di residenza – sottolinea il presidente della Cia senese – per una stima dei danni, e quindi per far si che si chieda lo stato di calamità naturale. Va però rilevato che fra i tagli del Governo con la Finanziaria ai danni dell’agricoltura (per un totale di 537milioni di euro),rientrano anche le eventuali calamità naturali: euro zero infatti per il fondo di solidarietà per le calamità, un taglio che rischia di avere pesanti conseguenze sul sistema delle piccole e medie imprese. Nonostante questo è importante che le nostre aziende e i comuni si attivino per monitorare i danni e richiedere, se necessario, lo stato di calamità".

Rosanna Paliotta

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