Ici sui fabbricati rurali, insorgono le aziende nella campagna senese

Aziende agricole della provincia di Siena sul piede di guerra: è in arrivo l’Ici (imposta comunale sugli immobili) anche per gli immobili rurali. Al momento – è l’allarme della Cia di Siena che annuncia di voler sostenere le aziende in eventuali ricorsi – sono due i comuni senesi interessati, Piancastagnaio e Montalcino, quest’ultimo territorio simbolo delle produzioni made in Italy in cui l’agricoltura, grazie al vino, rappresenta la principale economia. Inoltre i comuni potranno recuperare i crediti pregressi degli ultimi cinque anni: si tratta quindi di una vero e proprio colpo di grazia per le aziende agricole che già stanno subendo le conseguenze della crisi economica e dei mercati, oltre alle negative dinamiche meteorologiche degli ultimi mesi.

Vuoto normativo – Manca una normativa adeguata in materia e nel 2008 alcune sentenze della Corte di cassazione hanno regalato un vero e proprio assist ai bilanci comunali ai danni delle aziende agricole, dichiarando “l’assoggettamento all’Ici di tutti i fabbricati rurali”. Le aziende agricole vengono così doppiamente tassate visto che nell’estimo per il calcolo del reddito domenicale dei terreni è già compresa la rendita dei fabbricati rurali.

La Cia chiede l’intervento del Governo – “Si tratta di un’applicazione illegittima del tributo – denuncia il presidente della Cia di Siena, Roberto Bartolini – che contrasta con la  prassi ministeriale dell’Agenzia delle Entrate e della Agenzia del Territorio e che introduce la duplicazione dell’imposizione che si verrebbe a creare nella tassazione autonoma dei fabbricati rurali. Tassare autonomamente il fabbricato rurale implicherebbe, infatti, una duplicazione della tassazione; è quindi necessario che il Governo si adoperi per una soluzione immediata della problematica. La Cia senese è molto preoccupata per la mancata emanazione da parte dei Ministeri competenti, dei provvedimenti necessari sull’interpretazione dell’esclusione dall’Ici dei fabbricati in possesso dei requisiti di ruralità”.

Il ruolo dei Comuni – Inoltre anche l’Anci, l’Associazione nazionale comuni italiani, in una circolare di fine novembre, ha ricordato ai Comuni, come non esista nell’attuale normativa Ici, alcuna legge che esoneri le aziende agricole dal pagamento del tributo. E’ ipotizzabile – sottolinea la Cia – quindi che i Comuni “approfittino” dell’opportunità per recuperare crediti a danno, ancora una volta, delle aziende agricole che in aree come Montalcino, ad esempio, rappresentano invece un patrimonio da tutelare.

Situazione fuori controllo – “Così senza perdere tempo – afferma il presidente Bartolini – in attesa di pronunciamenti e precisazioni ministeriali o legislativi, alcuni Comuni, anche in provincia di Siena hanno dato il via libera alle novità introdotte dalla Suprema Corte e alle indicazioni dell’Anci, varando le procedure di recupero dell’Ici sui fabbricati rurali. In molti casi gli avvisi hanno importi di diverse migliaia di euro, avendo, il provvedimento, aperto la porta anche ad un recupero per diversi anni addietro. Di qui l’allarme e la protesta nelle campagne e le iniziative delle organizzazioni agricole e dell’opposizione in parlamento”. La Cia senese, annuncia che se non interverranno provvedimenti positivi in materia, metterà in campo iniziative per sostenere il ricorso delle imprese avverso gli accertamenti presso le autorità tributarie competenti.

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