Agricoltura in crisi, la Cia Toscana fa appello al Governo

“L’agricoltura toscana sta vivendo uno dei momenti più difficili della sua storia recente. Una situazione di grave difficoltà di cui non si è forse compreso la portata. La realtà è che non sono state attivate quelle misure necessarie per venire incontro alle esigenze delle nostre imprese agricole, sempre più oppresse da alti costi produttivi e da gravosi oneri sociali. C’è bisogno, quindi, di interventi mirati in grado di ridare slancio e vigore all’azione e all’impegno degli imprenditori”.E’ questa l’analisi del presidente della Cia Toscana, Giordano Pascucci, a margine della Direzione regionale della Confederazione, che si è riunita a Firenze, con la presenza del presidente della Cia nazionale Giuseppe Politi.

La crisi – L’incontro – sottolinea la Cia Toscana – si è incentrato sull’analisi della forte crisi che attanaglia  l’agricoltura regionale – che ha registrato nel 2008 l’aumento dei costi del 7% -; inoltre sono state impostate le linee guida di lavoro e di iniziative per i prossimi mesi, partendo dai temi di maggiore attualità: dalla necessità di un ripristino delle risorse per il fondo per le assicurazioni agevolate delle calamità atmosferiche; le problematiche della cerealicoltura che necessitano di interventi straordinari e la questione dell’applicazione dell’Ici ai fabbricati rurali, che alcuni comuni toscani stanno già attivando. Tutti aspetti che rischiano,se non affrontati adeguatamente, di aggravare ulteriormente la crisi delle imprese.

Azione incisiva del Governo – Per il presidente della Cia toscana Pascucci è necessario un intervento urgente e straordinario da parte del Governo: “Nei recenti provvedimenti varati dal governo – ricorda Pascucci – non ci sono risposte efficaci e concrete alle nostre sollecitazioni. I problemi per le imprese agricole restano gravi. La concessione della proroga di tre mesi per gli sgravi contributivi non è assolutamente sufficiente. E’ un semplice palliativo. Insomma, le risposte del governo per fronteggiare queste situazioni di crisi sono state parziali, riduttive o sbagliate. Serve, pertanto, un’azione più incisiva e propulsiva a sostegno degli imprenditori agricoli che non possono continuare ad operare in un contesto carico di problemi e senza reali certezze e prospettive”. Per questo motivo il presidente della Cia regionale ha sottolineato “l’esigenza di misure straordinarie che permettano di ridurre i gravosi costi di produzione e i pesanti oneri sociali. Ma quello che serve di più è un nuovo progetto di politica agraria. E questo è compito della Conferenza nazionale sull’agricoltura e lo sviluppo rurale che, quindi, va svolta entro breve”. 

Mobilitazione nazionale – Il Presidente nazionale della Cia Giuseppe Politi annuncia, che la Cia proseguirà lo stato di mobilitazione che è stato sviluppato nello scorso mese di novembre. “Non escludiamo anche – anticipa Politi – che si possa realizzare un’iniziativa di carattere nazionale dove la nostra confederazione farà sentire la propria voce”. Non solo. “Si realizzeranno – conclude il presidente Politi – anche iniziative unitarie con i soggetti della rappresentanza agricola che hanno recentemente manifestato posizioni convergenti con le istanze della nostra mobilitazione. Una ferma protesta verso un disinteresse che rischia di mettere in ginocchio il nostro mondo agricolo”.

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