Expo 2015, D’Alema: ‘Agroalimentare punto di forza del nostro Paese’

“L’agroalimentare è un settore fondamentale per l’Italia perché i consumi tengono di più, in quanto sono meno suscettibili di variazioni congiunturali. E poi è il punto di forza del nostro Paese”. Così Massimo D’ Alema intervenuto questo pomeriggio a Siena al convegno "Expo 2015. Agroalimentare: una risorsa per lo sviluppo dell’economia italiana” organizzato dalla Fondazione Qualivita in collaborazione con Banca Monte dei Paschi di Siena e Fondazione Mps.

Ricerca e Innovazione – “L’Italia si identifica con i prodotti dell’agroalimentare – ha aggiunto l’ex ministro degli Esteri e attuale presidente della Fondazione Italianieuropei – ma noi abbiamo fatto pochissimo per difendere questa enorme potenzialità e l’Expo è un’occasione straordinaria per riappropriarci  di quello che è nostro e che altri Paesi ci hanno sottratto”. Il segreto, secondo D’Alema sta nel puntare sulla qualità “concependola oltre la nicchia, perché l’Expo è una vetrina mondiale. Le istituzioni devono sostenere il settore agroalimentare, puntare sull’innovazione e sulla ricerca e soprattutto non sottovalutare la crisi economica che stiamo vivendo”.

Collaborazione con Siena – Expo come vetrina internazionale, un’opportunità non solo per Milano che lo ospiterà ma per tutta l’Italia. Un pensiero che ribadisce anche il sindaco di Milano Letizia Moratti, intervenuta telefonicamente al convegno: “Sono pronti due protocolli d’intesa che presto firmeremo proprio con la città di Siena. Uno per promuovere le eccellenze della Città del Palio e l’altro per usufruire delle competenze della Banca Monte dei Paschi e della Fondazione Mps sui temi della sicurezza alimentare”.

La missione di Qualivita – La valorizzazione e il potenziamento del settore agroalimentare sono gli obiettivi con cui nasce la Fondazione Qualivita puntando a collegare strettamente formazione del fattore umano, ricerca e innovazione, promozione e marketing. Un settore su cui Siena ha puntato da tempo. “Siena è un modello per tutte le altre realtà italiane perché ha capito l’importanza dell’agroalimentare – ha sottolineato Paolo De Castro, ex ministro delle Politiche agricole e alimentari – Le imprese di questo settore solo nel 2008 hanno fatturato 24mld di euro di export, diventando il secondo comparto economico dopo quello meccanico. E oggi, in piena crisi economica, queste aziende ci chiedono solo semplificazione burocratica e sostegno per affacciarsi e affermarsi sui mercati esteri”.

Crescita per Siena – “Expo 2015 è un ‘opportunità anche per Siena – ha dichiarato Fabio Ceccherini, presidente della Provincia di Siena -; abbiamo la percezione  che la nostra città potrà avere un ruolo significativo in questa vetrina mondiale ma dobbiamo impegnarci per valorizzare tutti i prodotti d’eccellenza del nostro territorio. Oggi tra i più rinomati c’è il vino, ma ce ne sono tanti altri. L’impegno è rivolto alla crescita e all’innovazione”. “Non siamo immuni dalla crisi – ha aggiunto Vittorio Galgani, presidente della Camera di Commercio di Siena – e i nostri imprenditori si impegneranno anche con il sostegno delle istituzioni per uscirne. Il nostro è un territorio bellissimo rinomato in tutto il mondo per le sue prelibatezze”.

Il ruolo di Banca e Fondazione Mps – “L’agroalimentare è un settore importante per la Toscana – ha detto Giuseppe Mussari, presidente della Banca Monte dei Paschi di Siena – e il compito della Banca  è quello di aiutare un comparto che sta affrontando la sfida della recessione come un’opportunità di crescita, chiarendo i dubbi e trovando risposte a chi in questo settore investe”. Una vocazione per statuto, è invece, quella della Fondazione Mps come ha precisato il suo presidente Gabriello Mancini. “Il nostro obiettivo è lo sviluppo del territorio – ha detto – e la nostra presenza nell’agroalimentare ha un ruolo di stimolo e accompagnamento verso la crescita.  La sfida dello sviluppo si giocherà sulla qualità, visto che i prodotti  da salvaguardare sono tanti e la concorrenza al ribasso cresce ogni giorno di più”.

Susanna Danisi

 

 

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