Macchine olearie: Pieralisi anticipa il mercato e batte la crisi con l’innovazione

Dire Pieralisi vuol dire olio d’oliva, in tutto il mondo. Basta recarsi in un qualunque frantoio dove in questi giorni gli olivicoltori portano le olive a frangere, per vedere all’opera i macchinari del Gruppo marchigiano, compresi i nuovi modelli. Agricultura.it ha incontrato  il direttore Divisione Olio d’oliva del Gruppo Pieralisi, Giacomo Laterza, per una fotografia puntuale sul mercato delle macchine da olio. "Il momento non è allegro per nessuno – dice Giacomo Laterza -, si riscontra una contrazione del mercato. Pieralisi ha una buona capacità di resistenza, per il mercato delle macchine olearie non è inusuale avere contrazioni e/o mercato altalenante. Il 2009 è un anno non splendido ma comunque preventivato: si registra una contrazione più marcata all’estero, per un – 10/15 % in totale, e un -2% per il mercato nazionale".

   
Presente in 36 Paesi – Pieralisi è presente in ben 36 Paesi ovunque si coltivi l’olivo e si produca olio. "Il nostro mercato – spiega Laterza – è legato alla particolarità del settore, alla produzione di olive nel mondo. Quindi dipende dalle politiche adottate da ogni singolo Paese, dagli aiuti pubblici disponibili in Europa come in Nord Africa". E così gli ordinativi di macchinari Pieralisi possono variare nel breve periodo. Un mercato che si sta allargando a macchia d’olio, è il caso di dire: "Oltre ai paesi tradizionali – prosegue Laterza – della fascia mediterranea dell’Africa, fra cui il Marocco che ha fatto importanti investimenti negli ultimi anni, Algeria, Tunisia ed Egitto, si stanno affacciando nuovi paesi produttori come l’Australia, Nuova Zelanda e Sud America". L’interesse commerciale di Pieralisi è rivolto agli investimenti dei paesi produttori, quindi nuovi impianti e monitoraggio delle quantità prodotte. "E’ importante – spiega Laterza –, osservare come i paesi produttori si strutturino per il futuro, ad esempio l’Egitto che ha varato un progetto per piantare 100 milioni di alberi di olivo, è un mercato da tenere sotto osservazione".

Strategie – Un fatturato pari a circa 170milioni di euro, di cui il 60 per cento dal settore macchine olearie (2/3 è l’export) e il 40% del fatturato proviene dall’applicazione industriale. "L’elemento principale dell’azione di Pieralisi – aggiunge il direttore – è rivolto alla ricerca e innovazione. Dobbiamo ogni giorno fare uno sforzo per anticipare quelle che potranno essere le esigenze future del mercato oleario. Prima di mettere sul mercato un nuovo macchinario, il nostro reparto ricerca e sviluppo, esegue prove in campo per 2-3 campagne". L’azienda jesina, che occupa 600 addetti in totale, è all’avanguardia anche per i temi dell’ambiente, con strategie per la riduzione dell’impatto ambientale e di risparmio consumi energetici.     

Lorenzo Benocci

Informazione pubblicitaria