Crisi delle imprese impone strategia forte sulla Pac post 2013

“Subito una posizione chiara e ferma sulla Pac post 2013 e l’avvio di un confronto concreto e costruttivo tra tutti i soggetti della filiera agroalimentare e le istituzioni centrali e locali per un nuovo progetto di politica. Un percorso che deve avere il suo punto focale nella Conferenza nazionale sull’agricoltura e lo sviluppo rurale che deve svolgersi in tempi molto brevi. Lo impone l’attuale difficile situazione del settore primario e il dramma economico e sociale in cui vivono migliaia di imprese, molte delle quali saranno costrette a chiudere se non si predisporranno interventi realmente incisivi che permettano di superare una crisi fatta di prezzi sui campi in caduta libera, di costi produttivi, contributivi e burocratici in continua crescita e di redditi degli agricoltori falcidiati. Un’esigenza che siamo pronti a sostenere scendendo di nuovo in piazza e riprendendo con forza la nostra mobilitazione, con iniziative territoriali e a Roma”. Così il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi ha concluso la IV Conferenza economica svoltasi a Lecce sul tema “Agricoltura: costruiamo il nostro domani”.

Teatrino – “In un quadro del genere è, però, essenziale -ha rimarcato Politi- che finisca da subito l’assurdo ‘teatrino’ della politica litigiosa e inconcludente. E’ urgente mettere fine alle polemiche dannose, alle inutili e strumentali contrapposizioni. Bisogna riprendere il filo di un dialogo mirato e responsabile che consenta di dare risposte valide alle esigenze dell’intero apparato economico e produttivo e, quindi, anche all’agricoltura che più degli altri ha necessità di misure efficaci e soprattutto di una nuova politica, di una strategia di ampio respiro che dia modo alle imprese di riprendere la via dello sviluppo e della competitività e di aprire prospettive certe ai tanti giovani che hanno scelto per il loro futuro il lavoro dei campi”.

No a scorciatoie – “L’attuale scenario agricolo nazionale non permette scorciatoie. Bisogna agire bene e in fretta con progetti e azioni di ampio respiro. Occorre uscire dagli interventi frammentari e dispersivi e sviluppare -ha evidenziato il presidente della Cia- una programmazione seria attraverso la quale affrontare le complesse questioni che stanno condizionando pesantemente l’attività imprenditoriale nelle nostre campagne”. “Per questa ragione invitiamo il governo, le istituzioni, le forze politiche a sfatare al più presto la convinzione, sempre più radicata, che nel nostro Paese ci sia nei fatti una sostanziale rinuncia ad una politica agraria nazionale. Gli avvenimenti degli ultimi due anni, purtroppo, lo dimostrano chiaramente. All’agricoltura -ha ricordato il presidente della Cia- è stata prestata una scarsissima attenzione. Anzi, proprio quest’anno sono state tagliate risorse per oltre un miliardo di euro. Sono stati soppressi interventi fondamentali per le imprese, a cominciare dalla fiscalizzazione degli oneri sociali e dal ‘bonus gasolio’. Un atteggiamento privo di senso, vista la grave emergenza che contraddice da tempo l’intero settore”.

Cambiare strada – “Un cambiamento di rotta che -ha rilevato Politi- si deve concretizzare anche con una strategia forte e condivisa nel negoziato sulla riforma della politica agricola Ue che si aprirà nelle prossime settimane. D’altra parte, siamo ormai a poco più di un mese dalla presentazione della comunicazione della Commissione sulle linee di indirizzo della Pac sulla quale si muoveranno i negoziati del 2011 e 2012. Il dibattito è entrato nel vivo. Il Parlamento europeo e il Copa-Cogeca hanno  già espresso una prima posizione. I ministri dell’Agricoltura di Francia e Germania hanno firmato un documento di posizione comune ed assunto la decisione di sollecitare adesioni preventive dei diversi governi. Per questo obiettivo nei prossimi giorni inizieranno un giro nelle diverse capitali europee, ovviamente Roma inclusa. Da qui l’esigenza di essere  autorevoli come delegazione governativa e forti come sistema Paese”.

Strategie – “In quest’ottica è indispensabile mettere in campo idee e proposte che rendano manifesto l’obiettivo che vogliamo realizzare: imprese agricole vitali, capaci di creare reddito, di corrispondere alla domanda mondiale di cibo. Poniamo al centro della Pac le imprese professionali e la necessità -ha detto il presidente della Cia- di promuovere modelli organizzativi più competitivi in grado di valorizzare sui mercati la produzione agroalimentare europea”. “Con Confagricoltura e Copagri non abbiamo solo predisposto un documento unitario sulla Pac, ma anche delineato i capitoli dell’Agenda di lavoro per una politica agraria nazionale. Lavoreremo, a partire dalle prossime settimane, per tradurre l’agenda in proposte legislative. Proporremo alle organizzazione della filiera -ha concluso Politi- di partecipare a questi lavori e condividere con noi i risultati. Ci confronteremo con le Regioni e con i gruppi parlamentari. Presenteremo le nostre proposte al ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, sperando che, nel frattempo, si sia recuperato il filo della coesione nazionale al quale ha fatto riferimento il presidente del Consiglio nel discorso alle Camere”.

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