Pac post 2013: i giovani agricoltori chiedono all’Ue politiche di sviluppo

I giovani agricoltori hanno bisogno di regole certe e stabili per il futuro. La Pac post 2013 deve, quindi, garantire un adeguato ricambio generazionale e dare risposte valide alle imprese, assicurando interventi e azioni che permettano di rilanciare sviluppo e competitività. Ma anche più attenzione per l’ambiente, più sicurezza alimentare, rispetto del benessere animale, maggiori funzioni per l’agricoltura in campo sociale. Insomma, una strategia che tenga effettivamente conto del ruolo “primario” dell’agricoltura. Sono queste alcune delle richieste che i rappresentanti dell’Agia, l’Associazione dei giovani imprenditori agricoli della Cia-Confederazione italiana agricoltori hanno riaffermato al commissario all’Agricoltura Ue Dacian Ciolos con il quale si sono incontrati a Torino in occasione del Salone internazionale del Gusto.

Un confronto per il futuro – I giovani agricoltori dell’Agia-Cia, ribadendo quanto scritto nel progetto “Agricoltura futuro giovane”, hanno chiesto che il loro futuro sia chiaramente definito e non stravolto da costanti aggiornamenti, che vi sia una politica a lungo termine con la quale guardare allo sviluppo dei prossimi venti, trent’anni e che non si limiti a tempi molto più ristretti. Questo, infatti, non permetterebbe di ammortizzare gli investimenti da parte delle aziende.
Dopo aver sottolineano l’opportunità di confermare l’attuale stanziamento in bilancio della spesa agricola previsto al 2013 in termini reali, i rappresentanti dell’Agia hanno rimarcato la necessità di un confronto serrato con le istituzioni europee per tenere sempre alto l’interesse nei confronti delle nuove generazioni che operano nel settore agricolo.
D’altra parte, proprio le difficoltà che stanno investendo il settore primario, e non solo in Italia ma in tutta Europa, si ripercuotono in maniera molto pesante sui giovani imprenditori. L’assottigliamento del reddito, derivante da bassi prezzi di vendita dei prodotti agricoli e da alti costi di produzione, mette alle corde il giovane che ha operato investimenti nella propria impresa e non stimola chi vorrebbe intraprendere l’attività agricola.

Le richieste – Oggi i giovani agricoltori hanno, infatti, bisogno di interventi a sostegno delle imprese, di un più facile accesso al credito, di agevolazioni per l’acquisto dei terreni e di iter più rapidi per l’assegnazione di quelli appartenenti al demanio, di una maggiore semplificazione, di riduzioni, anche attraverso la leva fiscale, dei costi che attualmente sostengono le aziende.

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