L’Umbria punta sul biologico

Circa 100mila euro per far conoscere e promuovere il consumo dei prodotti da agricoltura biologica. Lo prevede il progetto ”Le strade del Bio: percorsi educativi ed enogastronomici alla scoperta delle eccellenze biologiche dell’Umbria”, del quale la Giunta regionale dell’Umbria ha approvato i criteri selettivi che saranno contenuti in un bando pubblico di prossima pubblicazione. ”Il cosiddetto ”biologico’ – ha detto l’assessore all’agricoltura Fernanda Cecchini – rappresenta una componente fondamentale di quella ”agricoltura di qualita” verso la quale sono orientate le politiche regionali e nella quale risiedono le possibilita’ di consolidamento e sviluppo del settore in Umbria, in una regione cioe’ che, per la sue piccole dimensioni, non puo’ che pensare di affrontare e vincere la sfida della competitivita’ sul terreno, appunto, della qualita’ delle proprie produzioni. L’obiettivo che ci proponiamo, nella regione e fuori di essa, e’ quello di far conoscere i ”nostri’ prodotti biologici, sensibilizzare sempre di piu’ verso di essi la pubblica opinione e ottenere, di conseguenza, l’aumento del loro consumo”.

Il bando –  Il bando, che e’ rivolto ai produttori e alle loro associazioni, prevede due tipologie di incentivi ”Educare al biologico” e ”Le strade del Bio”. Alla prima sono assegnati 40.252 euro mentre la seconda potra’ contare su risorse pari a 60.373 euro. Gli incentivi, configurandosi come contributi di stato, potranno essere erogati in base al sistema cosiddetto ”de minimis” cioe’ a soggetti o imprese che nell’ultimo triennio abbiano percepito aiuti, compreso il contributo in questione, non superiori a 200mila euro. I progetti, si legge nella delibera approvata dalla Giunta regionale, ”dovranno comprendere un insieme di azioni coordinate in grado di valorizzare le produzioni biologiche regionali con diretta ricaduta sui produttori primari e sensibilizzare il mondo della scuola, in modo da stimolare una cultura del biologico nei giovani, incoraggiando un atteggiamento consapevole nei confronti degli alimenti e soprattutto dei reali valori ambientali, nutrizionali e salutistici legati all’alimentazione biologica”. Una Commissione di valutazione, composta da tecnici e dirigenti della Regione, avra’ il compito, nel caso di domande superiori alle disponibilita’ finanziarie, di stilare una graduatoria tra di esse.

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