Con un mulino a vento in giardino, ecco l’energia fai da te

Nel nostro viaggio in Polonia, la piacevole “scoperta” che la sensibilità per l’ambiente è più diffusa di quanto si possa pensare. L’incontro con il signor Zygmunt Lutyński è stato interessante. La sua è un’idea piuttosto originale – soprattutto se realizzata “fai da te” e con proprie risorse -, ecologica e economicamente vantaggiosa. Vicino a Suwałki, nel nord est della Polonia, l’ingegnoso signore è, da sempre, un amante della meccanica amatoriale e da qualche anno ha deciso di cimentarsi nella costruzione di un mulino a vento nel giardino della propria abitazione. Accanto alla rimessa per la legna, vicino all’orto e ai fiori da giardino, il signor Lutyński ha costruito una macchina eolica che gli permette di produrre 10 kw di energia elettrica, sufficienti per scaldare l’acqua sia per i bagni sia per il termosifone durante l’inverno. Una torre, delle turbine, un generatore e uno splitter (scatola dei comandi) sono le cose necessarie per costruire un mulino a vento nel proprio terreno; oltre ad una buona esposizione al vento del terreno in cui si vuole costruire e qualche permesso burocratico del caso. Una passione innata per la meccanica, da quando il padre lo condusse in riva ad un fiume spiegandogli che tutto quel movimento delle acque poteva essere tradotto in energia meccanica. Da adulto poi, Lutyński, entrato in possesso di un vecchio manuale scritto da ingegneri polacchi degli anni Sessanta, decise di provare a mettere a frutto la sua passione. Ed ecco che in dieci anni circa ha costruito un piccolo mulino che oggi gli permette di risparmiare decisamente nelle bollette dell’energia elettrica.

Europa più “verde” – Da apprezzare sicuramente l’inventiva e l’ingegnosità di Lutyński, la sua voglia di investire in energia rinnovabile e pulita. Un piccolo contributo che, se diffuso, migliorerebbe sicuramente le condizioni di salute del nostro pianeta. Infatti la Comunità Europea oggi, proprio a tal fine, offre molti incentivi per l’istallazione di impianti fotovoltaici ed eolici. Per esempio, in Italia e in altri paesi comunitari, si può usufruire del così detto "conto energia", ovvero una modalità che permette di rivendere tutta l’energia elettrica prodotta per mezzo di impianti fotovoltaici direttamente al gestore dei servizi elettrici ad una tariffa incentivante. Non a caso l’UE ha creato il programma Energia Intelligente Europa (EIE), un programma che  è stato istituito a favore dell’efficienza energetica, delle fonti di energia rinnovabile e della diversificazione energetica stessa. Secondo le disposizioni comunitarie l’Italia nel 2020 dovrà essere arrivata a coprire il 17% dei propri consumi finali di energia mediante fonti rinnovabili. Un obiettivo ancora molto lontano? Secondo quanto riportato nel sito web dell’ENEA (Agenzia Nazionale per le Nuove tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile), la graduatoria inerente la capacità fotovoltaica installata nell’Unione Europea durante il 2008 e il 2009 vede il nostro paese al secondo posto dietro la Germania. Mentre quella inerente la potenza eolica installata nell’Unione Europea alla fine del 2009 posiziona l’Italia al terzo posto, dietro a Germania e Spagna. Dati sicuramente rassicuranti, almeno se confrontati con quelli degli altri paesi del vecchio continente. Molti esperti ed investitori poi si stanno interrogando anche su quanti anni saranno necessari affinché l’Italia possa raggiungere la Grid Parity, ovvero  quell’insieme di condizioni economiche caratterizzate dalla coincidenza del costo del kWh fotovoltaico con il costo del kWh prodotto da fonti convenzionali. Raggiunta la parità dei costi, la così detta Grid Parity, sarà ovviamente più conveniente investire nell’energia rinnovabile poiché, con il passare degli anni, le tecnologie fotovoltaiche diminuiranno di costo grazie al progresso tecnologico. Quello che più conta è però coltivare la cultura dell’energia verde e rinnovabile, dell’energia pulita e del rispetto dell’ambiente, al fine di lasciare ai nostri figli un mondo più sano, meno inquinato e più autosufficiente; e magari, perché no, lasciare loro anche un piccolo mulino a vento nel giardino sotto casa.

Duccio Rossi

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