Manzato (Veneto): con la distribuzione deficit da colmare per l’agricoltura

Intervista di agricultura.it all’assessore all’agricoltura della Regione Veneto Franco Manzato.

Assessore Manzato, come si chiude il 2010 per l’agricoltura della sua regione? Faccia un breve bilancio.

Quello dell’agricoltura veneta nell’anno che si chiude è uno scenario di luci e ombre,. Se è vero che la nostra regione copre oltre il 13 per cento dell’intero export agroalimentare italiano, classificandosi al primo posto con una indiscussa leadership e con indiscusse punte di eccellenza come il vino (un miliardo il valore dell’export sui 20 di valore delle esportazioni agroalimentari italiana), non possiamo ancora quantificare i danni e gli effetti a medio termine che la grande alluvione di ottobre – novembre ha avuto sulle aziende e sull’economia del primario. Stiamo in questa fase scontando, però, l’allagamento di 14 mila ettari di territorio, in buona parte agricoli, che ha prodotto danni gravi alle colture orticole e ad settore avicolo (si calcola in 200 mila i capi perduti, cui si aggiungono almeno 5 mila conigli e parecchi capi di grossa taglia come vacche e maiali). Sono rimaste danneggiate serre, attrezzature, annessi, raccolti di tabacco in fase di essicazione. Vedremo che incidenza questa distruzione avrà sul valore aggiunto globale e di settore del Veneto.

La Conferenza delle Regioni e Province autonome ha recentemente presentato un documento unitario sulla riforma della PAC: quali sono le aspettative principali dalla prossima Politica Agricola Comune per il Veneto? 

Il sistema agricolo regionale, pubblico e privato, sta elaborando le strategie almeno per il prossimo decennio, proprio in previsione dei mutamenti di scenario della PAC. Ovvio che dalla PAC ci aspettiamo meno risorse, ma ci attendiamo anche una politica premiante nei confronti della qualità, piuttosto che della quantità, con minori rigidità d’azione e maggior coordinamento tra i diversi filoni d’intervento. Il punto vero è la capacità di reggere in un mercato mondiale che grossi interessi economici vorrebbero semplicemente senza regole, che non significa affatto libertà di commercio. Questa è la discriminante futura per la valorizzazione delle produzioni di territorio, che sembrano le più capaci di spuntare più valore aggiunto per le imprese rispetto alle produzioni di carattere generale, e magari uniformemente ogm, che in quasi tutto il resto del pianete possono essere prodotte a prezzo più basso e comunque a condizioni dettate da terzi. Di tutto ciò stiamo discutendo al nostro interno, aperti a suggerimenti e proposte da qualunque parte provengano, nell’ambito della Conferenza regionale dell’agricoltura: un processo in corso, che ha preso avvio con una sessione plenaria iniziale e cinque seminari tematici, che sta approfondendo gli spunti in gruppi di lavoro e che si concluderà con la presentazione dei documenti generali, a febbraio, che dovranno indicare il percorso comune della nostra agricoltura, sul quale anche indirizzare le risorse pubbliche.

Quali sono le principali criticità e gli attuali punti di forza del settore nella sua regione?

I punti di forza sono soprattutto il vino e l’ortofrutta; le criticità riguardano soprattutto la bovinicoltura da carne, ma segnali contrastanti arrivano anche dalla restante zootecnia: da latte e cunicola, in particolare, e dal settore cerealicolo. Il punto è capire come orientare le scelte aziendali, oggi fortemente condizionate dai premi comunitari, a fronte di risorse europee calanti, prezzi di produzione crescenti e prezzi di vendita che va bene quando sono fermi, e dove, comunque, si scaricano le negatività degli altri segmenti della filiera. Questo avviane perché da noi l’agricoltura pesa poco nell’orizzonte di un sistema articolato, dove la produzione deve subire di fatto le scelte della distribuzione.

Infine, dia un voto da 0 a 10 allo stato di salute dell’agricoltura del Veneto.

Sono ottimista, un bel 7, perché è questo il voto del suo posizionamento nei mercati.

 

Speciale bilancio 2010 con gli assessori regionali

agricultura.it

Informazione pubblicitaria