Fotovoltaico, in Toscana “no” al pannello selvaggio

Chiudere le stalle prima che i buoi siano già scappati. Usa una metafora agricola la Cia Toscana per sottolineare il rischio che la nuova Legge Regionale – per regolamentare la proliferazione degli impianti fotovoltaici a terra (a spese dei terreni agricoli), promossa dalla Giunta Regionale Toscana ed attualmente in discussione in Consiglio – arrivi tardi, senza riuscire a fermare le richieste di autorizzazioni per nuovi impianti, che si stanno moltiplicando in questi giorni. In molti comuni toscani – denuncia la Cia – continuiamo ad assistere ad una situazione paradossale: si autorizzano impianti per decine di ettari, sottraendo decine di ettari all’agricoltura, ed al tempo stesso si mettono i bastoni tra le ruote agli agricoltori che chiedono piccoli impianti in connessione con le attività aziendali.

Limiti al fotovoltaico – “Occorre intervenire immediatamente per bloccare l’assalto in atto – afferma Giordano Pascucci, presidente della Cia Toscana – e mettere finalmente un punto fermo: “sì” senza limiti agli impianti sui tetti e nelle aree non agricole, “sì” ai piccoli impianti nelle aree rurali connessi con le attività agricole; “no” agli impianti che devastano il territorio agricolo. La Regione Toscana trovi il modo di stoppare le decine di richieste che stanno invadendo le amministrazioni comunali in una specie di “corsa contro il tempo”, che rischia di produrre effetti devastanti per l’agricoltura. Si sospenda l’iter di autorizzazione delle nuove richieste di impianti fotovoltaici a terra, e si approvi subito la Legge Regionale in discussione in Consiglio”.

Il far west dei "furbetti" – Da oltre un anno la Cia Toscana ha lanciato l’allarme sul rischio del dilagare del “pannello selvaggio” a spese dei terreni agricoli: in tutte le occasioni possibili la Cia ha denunciato questa situazione ed avanzato proposte per disciplinare la materia. “La proposta di Legge in discussione al Consiglio Regionale – aggiunge Marco Failoni, responsabile sviluppo e territorio della Cia Toscana – è anche il frutto della nostra mobilitazione e delle nostre proposte, in gran parte fatte proprie dalla proposta della Giunta regionale in discussione al Consiglio. Siamo assolutamente favorevoli allo sviluppo del fotovoltaico – prosegue Failoni -, ma va salvaguardata la funzione agricola primaria delle aree rurali, rispetto alla quale le altre funzioni, compresa la produzione di energia, devono essere integrative e non sostitutive”. “Sarebbe imperdonabile se tutto il lavoro fatto per definire una disciplina equilibrata e saggia, all’insegna di una visione della green economy che coniuga nuove opportunità e sostenibilità – conclude il presidente Pascucci – fosse vanificato da pochi “furbetti” che, approfittando del momentaneo vuoto normativo, si sono lanciati alla conquista del territorio agricolo. La Toscana non può consentire questo nuovo far west”.

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