Crisi pesche in Piemonte, primo segnale dall’UE

Dal Comitato di gestione di Bruxelles, è giunto l’annuncio di un aiuto concreto ai produttori di frutta, attualmente coinvolti in una fase di crisi determinata da una pluralità di fattori: sarà infatti proposta ed elaborata un’apposita proposta legislativa finalizzata all’aumento dei massimali per quanto concerne i ritiri di pesche e nettarine in esubero (26,9 centesimi al chilo, il 50% dei quali a carico dell’UE).

In Piemonte – Il regolamento sarà ratificato solo a settembre ma, elemento fondamentale, presenterà effetto retroattivo dal 19 luglio. Il Piemonte, tra i primi produttori di pesche in Italia, monitora da vicino la situazione in attesa di ulteriori comunicazioni da parte europea. L’Assessorato all’Agricoltura fin dall’inizio ha interloquito da un lato con il mondo produttivo -poche settimane fa a Torino si è tenuto il tavolo con l’Osservatorio ortofrutticolo- dall’altro con le Istituzioni: pochi giorni fa l’Assessore Claudio Sacchetto ha scritto personalmente al Ministro alle politiche agricole Saverio Romano richiedendo attenzione allo stato di crisi e proponendo modifiche migliorative in ottica OCM.

Il commento dell’assessore regionale all’agricoltura Claudio Sacchetto – “Accolgo la notizia con soddisfazione, reputo l’azione della Comunità Europea un primo passo importante nei confronti di un settore in seria difficoltà: apprezzabile, ma non ancora sufficiente. Il riconoscimento dello stato di emergenza con un primo provvedimento non può che dare respiro al comparto, ma il lavoro in questa direzione non può dirsi completato. In sinergia dovremo continuare a richiedere che vengano recepite per il futuro le istanze dei produttori, ogni anno in balia di un pericoloso oscillare dei prezzi e di una concorrenza di prodotto straniero non indifferente. Inoltre, l’aspetto oramai insostenibile, riguarda i rapporti con la Gdo, in particolare dei paesi importatori del centro Europa, i quali impongono condizioni assurde quali promozioni sottocosto, certificazioni esorbitanti e speculazioni sugli acquisti per mantenere bassi i prezzi, il tutto a carico dei venditori. Questa situazione deve essere sanata dall’UE. Come Assessorato all’Agricoltura ci stiamo muovendo su tutti i fronti e continueremo, anche in futuro, a monitorare la situazione”.

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