Legge di stabilità, aumento Iva destabilizzante per i consumi

«Tante ombre e poche luci. Cosi’ si puo’ definire la legge di stabilita’ approvata dal governo. Un provvedimento fatto di ulteriori pesanti tagli, con la prospettiva di un aumento, seppur di un punto rispetto ai due annunciati, dell’Iva che rischia di fiaccare ancora di piu’ i consumi che sono gia’ abbastanza depressi. Avra’ un effetto destabilizzante. Di crescita, invece, nulla. A sostegno delle imprese non troviamo misure adeguate. Un discorso che vale soprattutto per l’agricoltura, che anche questa volta e’ stata inspiegabilmente esclusa dal confronto fra il governo e le parti sociali».  Lo afferma il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi.

Famiglie e imprese, le più colpite – Politi esprime il suo rammarico per una nuova manovra impostata unicamente sul rigore, senza un chiaro segnale per ridare vigore e risorse produttive al sistema imprenditoriale. «Non e’ certo sufficiente, anche se lodevole, la riduzione Irpef per i redditi piu’ bassi. Anche perche’ la linea di rigore si va ad abbattere nuovamente sulla sanita’, sulla scuola, sui trasporti pubblici. In questo modo – sostiene – si rende tutto piu’ difficile sotto l’aspetto sociale. Oltretutto la manovra sull’Iva andra’ ad aggravare sia la situazione delle famiglie che quella delle imprese. Un altro accentuato colpo di freno ai consumi renderebbe lo scenario economico drammatico».


Inascoltate le richieste del mondo agricolo –
«Per quanto riguarda l’agricoltura – aggiunge il presidente della Cia – non possiamo che esprimere profonda delusione. Le poche misure contenute nella legge di stabilita’, che nei prossimi giorni andremo ad analizzare attentamente per dare un giudizio globale sull’intero articolato, risultano totalmente insoddisfacenti alle esigenze del settore che fa i conti con costi sempre piu’ opprimenti e con una burocrazia asfissiante. Esigenze che, purtroppo, non siamo riusciti a rappresentare per l’assurda esclusione dal tavolo di confronto a Palazzo Chigi delle Organizzazioni agricole, che abbiamo denunciato e stigmatizzato con estrema decisione. Credo che nella discussione parlamentare della legge dovranno essere introdotte significative correzioni. E’ vero che la situazione economica – conclude Politi – richiede severita’ e risparmi nella spesa pubblica, ma e’ altrettanto vero che se non si da’ stimolo alle imprese, si rischia di paralizzare tutto. E’ indispensabile coniugare rigore e crescita, altrimenti dal guado non si esce mai. E l’agricoltura, che piu’ degli altri settori ha dato segni evidenti di vitalita’, puo’ dare una concreta spinta allo sviluppo. Ma per questo ci vogliono precisi interventi e politiche mirate».

Informazione pubblicitaria