Pasqua, meno agriturismo per crisi e maltempo. Arretra la Toscana ‘troppo cara’

Nella lista dei “tagli” in questa Pasqua di austerity ci sono sicuramente le vacanze. Le famiglie hanno già deciso di limitare viaggi e spostamenti, con prenotazioni in calo anche del 20 per cento rispetto allo scorso anno, e in questo sforzo al risparmio ci rimette pure l’agriturismo. Lo afferma Turismo Verde, l’associazione nazionale agrituristica della Cia – Confederazione italiana agricoltori. Le difficoltà economiche con la contrazione dei consumi familiari, ma anche il fattore meteo con il maltempo almeno fino a domenica, non aiutano le partenze. Otto italiani su dieci trascorreranno la festività tra le mura domestiche e chi si metterà in viaggio, poi, lo farà nella maggior parte dei casi per raggiungere parenti e amici in località o regioni vicine -osserva Turismo Verde Cia-. La conseguenza per il turismo in campagna è una riduzione netta delle prenotazioni, nonostante i prezzi invariati, con un calo dei pernottamenti in agriturismo del 3 per cento tendenziale. Tiene solo la ristorazione: anche senza “pienoni”, sono attesi oltre 250 mila ospiti a pranzo nei giorni di festa, concentrati soprattutto nel lunedì di Pasquetta.

Agriturismo comunque Sì – L’unico dato positivo in questo scenario cupo è il numero di giovani che sceglieranno di festeggiare Pasqua e Pasquetta in agriturismo, in aumento del 9 per cento rispetto al 2012. Una scelta ben precisa da parte degli “under 40”, sia sotto il profilo economico che “ludico” -sottolinea Turismo Verde Cia-. Da una parte, infatti, gli agriturismi costano molto meno dei ristoranti pur mantenendo altissima la qualità dei cibi. Dall’altro, sono sempre di più i giovani che preferiscono immergersi nella natura, in un contesto di campagna, non solo per degustare prodotti enogastronomici tipici ma anche per partecipare a tutte quelle attività tipiche dell’agriturismo, dalle passeggiate di scoperta della fauna e della flora locale alle escursioni alle visite didattiche alle “case di terra” o alle “fattorie degli animali”.

AGRITURIST (Confagricoltura) segnala un calo del 10% – Pasqua è da sempre, nell’anno, il momento “d’oro” dell’agriturismo: arriva la primavera, e la primavera si vede soprattutto in campagna, nel “verde”, nella natura, a tavola. Lo sarà anche quest’anno – secondo Agriturist (Confagricoltura) – sia pure con una flessione di ospiti nell’ordine del 10%, rispetto ad un già deludente 2012 per effetto della crisi. E’ una boccata di ossigeno importante, dopo il “deserto” di ospiti seguito al Capodanno. Ormai i vacanzieri, soprattutto quelli italiani, tengono duro solo su tre appuntamenti: Pasqua, metà di agosto e Capodanno. Gli altri ponti sono un lusso per pochi; i fine settimana… di più. Sono quattro anni che è così e il fenomeno si sta sempre più radicalizzando.

Al risparmio – La parola d’ordine – prosegue la nota di Agriturist – è: vacanze sì, ma solo investendo su poche occasioni, e facendo ogni possibile economia. Per Pasqua, si andrà vicino casa, per una sola notte o soltanto per gustare “in campagna” prodotti genuini e piatti caratteristici . La forza del “cambiare aria”, anche soltanto per poche ore, diventa decisiva. Si punta al massimo rendimento col minimo investimento. Un minimo che privilegia l’agriturismo, dove i prezzi contenuti e il sostanziale “cambio di ambiente” restano vincenti. Come già è stato la scorsa estate: flessione per l’agriturismo più contenuta di quella alberghiera, anche se la crisi, si sente ovunque.

Chi sta meglio, chi peggio – Così volano, si fa per dire, Lombardia, Campania, Puglia e Piemonte. Arretra la Toscana, più cara. E vola, soprattutto, il passaparola, le belle relazioni personali con chi ospita con passione, cercando di dare, sia pur per breve tempo, emozioni: in tavola, a cavallo, in bicicletta, in visita a un parco naturale, nel semplice “far niente” immersi in un paesaggio “verde” distensivo e rigenerante. Potremmo definirli – osserva Agriturist – segni di una “decrescita felice”: decrescita di giorni trascorsi fuori casa, con un occhio attento a riempire di benessere poco tempo e poca possibilità di spesa. Gli ospiti dell’agriturismo, nel ponte di Pasqua e Pasquetta, tra alloggio e ristorazione, saranno circa 800 mila. Il giro d’affari si aggirerà intorno ai 45 milioni di euro.

Fatturato
– “Non è superfluo sottolineare – dichiara il direttore nazionale di Agriturist, Giorgio Lo Surdo – che ci sono, nel settore dell’agriturismo, 21 mila imprese agricole che anche quest’anno devono registrare forti penalizzazioni del proprio fatturato, e del proprio lavoro, per effetto della crisi del turismo, che ormai è in evidente recessione. L’agriturismo è una vera e propria eccellenza italiana, nata da imprenditori che hanno coraggiosamente investito, creato occupazione, valorizzato risorse del territorio prima sconosciute ai più, che chiedono un governo del turismo degno di questo nome, assente ormai da decenni”.

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