Maltempo, miglioramenti nel modenese ma situazione resta drammatica

Dopo l’alluvione dei giorni scorsi nella provincia di Modena, già colpita due anni fa dal terremoto, si comincia la conta dei danni. In alcune zone abitate le acque hanno cominciato a defluire e la situazione sembra tornare ad una pseudo normalità con la riapertura delle scuole prevista per lunedì prossimo. L’alluvione ha, però, messo in ginocchio l’intera zona e intere coltivazioni. Dalle prime stime della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori di Modena, sono circa 1.800 le aziende colpite di cui 800 solo agricole, 2.500 gli ettari sommersi e interi allevamenti in gravissime condizioni. “Il problema è soprattutto la campagna -afferma il presidente della Cia Modena Cristiano Fini- dove non è ancora possibile cominciare a contare i danni perché completamente sommersa dalle acque. Quel che è certo è che è andata completamente persa tutta la semina autunnale di grano e orzo. E c’è preoccupazione anche per i vigneti di Lambrusco, per i frutteti, in particolare di pere e per gli allevamenti di suini e di bovini. Stesso discorso per i capannoni aziendali e per le attrezzature e i macchinari agricoli. Un ringraziamento -conclude il presidente Fini- al Consorzio di bonifica Burana che ha messo a disposizione tutti i propri mezzi e le sue risorse per questa nuova emergenza del territorio". Nel frattempo il presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani è in continuo contatto con Roma per ottenere lo stato di calamità naturale e la possibilità, quindi, di prorogare gli adempimenti fiscali, contributivi e tributari, a cominciare dalla mini-Imu che scadeva oggi, almeno di 6 mesi.

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