Macchine agricole, la revisione slitta di un anno

Il decreto “mille proroghe” pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 30 dicembre 2013 ha modificato l’articolo 111 del codice della strada, facendo slittare i termini per la revisione obbligatoria delle macchine agricole, che di fatto si sposta al 1° gennaio 2015, con precedenza delle macchine immatricolate prima del 1° gennaio 2009. “Abbiamo voluto fortemente questa proroga – dichiara Lorenzo Melioli, presidente di Confagricoltura Reggio Emilia – che rappresenta una boccata d’ossigeno per le aziende agricole, alle prese con un livello dei costi di produzione che lascia poco spazio agli investimenti. Oggi sono poche le aziende agricole in grado di affrontare un rinnovo del parco macchine, e la stretta creditizia che stiamo affrontando aggrava le cose. Non nascondiamo che in tante aziende agricole sono presenti macchine e attrezzature datate – continua Melioli – e sul tema della sicurezza non si scherza. Su questo Confagricoltura vuole essere in prima linea ma una cosa è la sicurezza e altra cosa sono gli aggravi burocratici e i costi rappresentati dalle revisioni periodiche e da obblighi come i cosiddetti patentini che appaiono più forma che sostanza. In ogni caso, nel corso del 2014, intendiamo fare un particolare lavoro di informazione e sensibilizzazione dei nostri Associati su questi temi.”

Norme – Confagricoltura ricorda anche che le norme per la formazione professionale per l’abilitazione alla guida delle macchine agricole è stata prorogata al 22 marzo 2015. Il Ministero del Lavoro ha dato mandato ad un gruppo di lavoro, di cui Confagricoltura fa parte, che sotto il coordinamento dell’INAIL deve elaborare indicazioni per semplificare l’organizzazione e la gestione dei corsi per ottenere l’abilitazione.
In base all’accordo Stato-Regioni del 22 febbraio 2012, i corsi di formazione dovrebbero avere i seguenti requisiti minimi: modulo giuridico: 1 ora; modulo tecnico: 2 ore; modulo pratico per trattori a ruote: 5 ore; modulo pratico per trattori a cingoli: 5 ore. “L’impegno economico per la revisione del parco macchine sarà rilevante – conclude Melioli – ed occorre individuare fin da ora soluzioni anche attraverso il Piano di sviluppo rurale, i fondi Inail e gli sgravi fiscali.”
 

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