Inflazione: dai campi un grosso aiuto al contenimento dei prezzi. Ma i consumi non ripartono

L’inflazione si ferma allo 0,5 per cento a maggio e il merito va in larga parte alla forte decelerazione dei prezzi dei prodotti prettamente agricoli (-1,7 per cento), in particolare frutta (-6,6 per cento) e verdura fresca (-8,6 per cento). Anche così, però, i consumi restano bloccati: a causa della persistenza della crisi, gli italiani hanno fatto proprio uno stile d’acquisto improntato al “low-cost”, con l’effetto di un ulteriore calo della spesa per il cibo del 2 per cento da inizio anno. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, in merito ai dati sui prezzi al consumo diffusi dall’Istat. Nonostante ormai più della metà degli italiani (il 58%) sceglie il cibo in base al prezzo, comprando solo prodotti a basso costo, bombardato anche da promozioni e offerte speciali che riguardano oggi un prodotto su 3, la situazione economica delle famiglie rimane critica. Gli italiani sono costretti a tagliare non solo sulla qualità, ma anche sulla quantità. Dall’inizio del 2014, infatti, è crollata la spesa per pasta (-4,7 per cento), pesce (-4,9 per cento), olio extravergine d’oliva (-4,4 per cento), latte (-3,2 per cento), ortofrutta (-2,8 per cento), carne (-1,4 per cento) e acqua minerale (-1,2 per cento).

 

Informazione pubblicitaria