Nuova rotta per olio d’oliva e agrumi. Italia e Cina siglano accordi

Sono stati firmati a Pechino, dal Ministro delle Salute Beatrice Lorenzin per conto del Mipaaf, due accordi con l’Amministrazione Generale per il controllo della qualità, l’ispezione e la quarantena della Repubblica Popolare Cinese.

In particolare è stato siglato un protocollo sui requisiti fitosanitari per l’esportazione di agrumi italiani in Cina, che consentirà l’apertura di questo mercato per i nostri agrumi, e un memorandum d’intesa in materia di qualità dell’olio di oliva, che struttura la cooperazione tra il Mipaaf e Aqsiq nei controlli di qualità e comprende anche un accordo per la formazione di tecnici cinesi. “Il sistema di controlli in campo agroalimentare – ha commentato il Ministro Martina – rappresenta una storia di successo per il nostro Paese e gli accordi firmati oggi a Pechino confermano la grande attenzione con cui paesi e mercati strategici come quello cinese guardano al nostro modello. L’esperienza di Expo Milano 2015 ci ha permesso di far conoscere le nostre aziende e rafforzare la partenership con il paese asiatico. Siamo al lavoro per favorire le esportazioni dei prodotti ortofrutticoli italiani eliminando le barriere fitosanitarie. Gli accordi siglati oggi sono un passo in avanti importante ma dobbiamo continuare su questa strada per favorire l’export italiano in Cina e avviare relazioni strategiche su alcuni temi chiave come l’innovazione e la tecnologia”.

DI PISA, PRESIDENTE FEDAGROMERCATI – CONFCOMMERCIO: Bene apertura nuovi mercati per i nostri operatori e per il Made in Italy – “Accolgo con soddisfazione i due accordi sottoscritti dal Mipaaf con Pechino poiché permettono di aprire un nuovo mercato per i nostri agrumi, in un momento non del tutto favorevole per questa categoria, creando nuove opportunità commerciali per i nostri operatori e per la filiera agroalimentare nel suo complesso. Ritengo infatti che sia necessario intraprendere relazioni commerciali con nuove realtà per valorizzare il nostro Made in Italy, anche in seguito all’embargo russo, che fa segnare un calo dei nostri prodotti del 26% nella federazione (dato Coldiretti). I paesi extraeuropei, come gli Usa e la Cina, rappresentano una nuova frontiera verso cui le nostre imprese devono rivolgersi, affiancata dall supporto del governo e dell’Unione Europea: secondo gli ultimi dati Istat negli ultimi tre mesi del 2015 le vendite verso i paesi extra Ue sono aumentate dell’1,6%, delineando un andamento in espansione per l’export (+3,6%) durante tutto il 2015 rispetto all’anno precedente. Tali dati evidenziano chiaramente che il commercio estero verso paesi extra Ue rappresenta un’occasione da non perdere per le aziende italiane attive in questo settore, nella speranza che la situazione con la Russia venga al più presto risolta”. Questo il comunicato di Valentino Di Pisa, Presidente di Fedagromercati – Confcommercio su gli accordi siglati oggi a Pechino per le esportazioni di agrumi ed olio italiani.

Mongiello (PD): “Bene la Lorenzin e il MiPAAF per agrumi e olio; qualità e salubrità asset strategici dell’agroalimentare Made in Italy” – “Qualità e salubrità sono asset strategici dell’agroalimentare che il Governo fa bene a promuovere e valorizzarre all’estero”. Lo afferma l’on. Colomba Mongiello, vice presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla contraffazione, esprimendo condivisio-ne e soddisfazione per l’accordo sottoscritto in Cina dalla ministra della Salute Beatrice Lo-renzin, in rappresentanza del MiPAAF, per "favorire l’export di agrumi e olio italiani". “Come giustamente sottolineato dal ministro Martina – continua Mongiello – l’Italia inizia a raccogliere i frutti dell’impegno profuso durante EXPO 2015. Condividere le conoscenze e i protocolli operativi in materia di fitopatologie garantisce ai consumatori un più alto livello di salubrità e mette al riparo le imprese italiane dalla con-concorrenza sleale fondata sull’utilizzo di materie prime di bassa qualità se non pericolose. La formazione dei tecnici locali contribuirà anche all’innalzamento del livello di consapevo-lezza dei consumatori cinesi, dunque sarà un ulteriore strumento di contrasto dell’italian sounding assai diffuso in quel mercato. Il comparto agroalimentare si conferme essere quello più vitale della nostra economia – conclude Colomba Mongiello – e l’apertura di mercati come quelli cinese e iraniano pro-mettono di accrescere fatturati e occupazione”.

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