Clima, Italia divisa in due. ANBI, soluzione è nel Piano nazionale degli invasi e nella prevenzione

L’anello di congiunzione fra un’Italia divisa a metà, cioè maltempo al Nord e siccità al Sud è il Piano nazionale degli invasi unitamente alla Struttura di missione #italiasicura, con la doppia valenza di prevenzione dalle alluvioni e di riserva idrica». A sottolinearlo è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), chiedendo che, posticipata l’emergenza del lago di Bracciano e quindi della città di Roma, «la nostra proposta rimanga forte nell’agenda politica in vista della prossima Legge di Stabilità.

F. Vincenzi 2

Non bastano al Paese, al territorio, all’economia, all’occupazione, gli stanziamenti già decisi dal Governo: i 300 milioni del Piano Irriguo Nazionale, il cui termine per la presentazione dei progetti è stato posticipato al 31 agosto ed i 295 milioni, assegnati dal C.I.P.E., di cui ancor auna volta chiediamo i bandi». – prosegue Vincenzi. Oltre alla attivazione concreta di queste risorse ANBI ne chiede a gran voce di aggiuntive, perché lo impongono le emergenze che da settimane flagellano il Paese e che rischierebbero di minare anche le industrie turistiche come quelle di Cortina d’Ampezzo e del Trentino Alto Adige. «C’è l’urgenza di intervenire per mettere in sicurezza idrogeologica anche i territori a monte dei grandi centri urbani, cui sono state doverosamente destinate risorse. Lo chiedono i territori e la famiglie delle vittime». All’inizio dell’autunno, i Consorzi di bonifica riproporranno l’annuale report di progetti definitivi ed esecutivi per la riduzione del rischio idrogeologico; mettere in sicurezza il territorio da siccità ed alluvioni può essere un importante volano per la ripresa economica.

 

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