Cereali. Rialzano i prezzi del grano tenero dell’1,2 per cento, mentre scendono quelli dei grani di forza

Prezzi in ripresa ad ottobre per i frumenti teneri di origine nazionale. Una tendenza però che ha riguardato solo le varietà panificabili, grazie al buon andamento della domanda. I grani di forza, migliori qualitativamente, hanno accusato invece dei ribassi, complice la concorrenza dell’offerta comunitaria. In particolare, i prezzi del grano tenero panificabile hanno messo a segno una crescita mensile del +1,2%, attestandosi sui 181 €/t. Positivo anche il confronto con lo scorso anno, pari ad un +9,8%.

granotenero.jpgCresce l’import Lo rileva Bmti nella sua analisi mensile sul mercato cerealicolo, realizzata sulla base dei prezzi ufficiali all’ingrosso rilevati dalle Camere di Commercio. Ottobre ha mostrato invece ribassi per i prezzi del grano duro fino, in calo del -2,8% su base mensile ed attestati sui 224 €/t. Il mercato è apparso ancora statico, con un volume di scambi di prodotto di origine nazionale limitato. Solamente nella prime rilevazioni di novembre sono emersi segnali di stabilità. Sul fronte degli scambi con l’estero, si mantiene regolare ed in crescita rispetto alla scorsa annata il flusso delle importazioni italiane dai paesi extra UE. Con rifermento all’attuale campagna 2017/18, infatti, l’analisi dei dati diffusi dalla DG Agricoltura della Commissione Europea mostra che tra il 1 luglio e il 7 novembre l’import di grano duro extracomunitario ha sfiorato le 580mila tonnellate, in crescita del 64% su base annua e ai massimi delle ultime quattro campagne.

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