Cereali. Importazioni alle stelle, ma crescono anche le esportazioni. Ancora passivo il saldo

ROMA –  Sulla base dei dati provvisori Istat elaborati da Anacer, le importazioni in Italia nel settore dei cereali, semi oleosi e farine proteiche nei primi otto mesi del 2022 sono risultate in aumento nelle quantità di 800.000 tonnellate (+6,1%) e nei valori di 1.784,3 milioni di Euro (+41%), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’incremento delle quantità importate è dovuto principalmente al granturco (+764.000 t) ed in misura minore al grano tenero (+208.000 t) ed allorzo (+103.000 t). Risultano in forte calo invece gli arrivi di grano duro (580.000 t, pari a 36,4%). Il riso (considerato risone, semigreggio, lavorato e rotture) aumenta limport di 145.000 tonnellate, raddoppiando i quantitativi rispetto al 2021. Nel settore dei semi oleosi e proteici si registrano in diminuzione le quantità importate dei semi e frutti oleosi (85.000 t) ed in aumento le farine proteiche (+3%).

Le esportazioni dall’Italia nel settore dei cereali nei primi otto mesi del 2022 sono risultate
in aumento nelle quantità di 425.000 tonnellate (+14,4%) e nei valori di 1.095,1 milioni di
Euro (+41,3%), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
L’incremento delle quantità esportate si deve alle vendite all’estero di grano duro in granella (+210.000 t), di pasta alimentare (+114.000 t), di farina di grano tenero (+39.000 t) e di riso (+35.000 t considerato nel complesso tra risone, riso lavorato, semilavorato e rotture di riso). Tra gli altri prodotti in esame si registra anche l’incremento dei prodotti trasformati (+4,6%) e dei mangimi a base di cereali (+8,3%). Risulta in diminuzione lexport di semola di grano duro di 4.200 t, (5,5%).

I movimenti valutari relativi all’import/export del settore cerealicolo hanno comportato nei
primi otto mesi del 2022 un esborso di valuta pari a 6.131,8 milioni di Euro (4.347,5 nel 2021) ed introiti per 3.748,7 milioni di Euro (2.653,6 nel 2021).
Pertanto il saldo valutario netto è pari a 2.383,2 milioni di Euro, contro 1.693,9 milioni di
Euro nel 2021.

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