Xylella: gli ultimi esposti alla autorità giudiziaria non faranno altro che “agevolare” l’espansione del batterio

Non passa giorno che non si leggono notizie di stampa relative ad esposti alla Autorità Giudiziaria sulla vicenda Xylella fastidiosa, presentati dai più disparati soggetti, molti dei quali anche senza alcuna titolarità in materia e senza alcuna rappresentanza da  parte delle categorie interessate. Una simile situazione non può che penalizzare la Puglia, il suo paesaggio, la sua economia agricola ma anche turistica, in quanto se non si interviene immediatamente con le eradicazioni – nel rispetto della scienza e delle procedure previste dalle norme in materia – non si determinerà  altro se non la ulteriore espansione del vettore e del batterio. Da anni CIA – Agricoltori Italiani di Puglia sostiene che la Xylella fastidiosa non avrebbe atteso i tempi della politica, della burocrazia e della giustizia.

E il tempo ci ha dato ragione – aggiunge Cia Puglia. La inchiesta della Procura della Repubblica di Lecce partita esattamente tre anni fa (prima di Natale del 2015) ormai non è approdata a nulla, se non aver bloccato il Piano Silletti, con tutte le conseguenze relativamente alla mancata applicazione delle eradicazioni e alla espansione della infezione. I ricorsi al Tar presentati nel novembre 2015 dai proprietari dei terreni in agro di Oria, ai quali era stata notificata l’ordinanza di eradicazione, a distanza di due anni (novembre 2017) non sono stati accolti.

Tutto ciò non ha fatto altro, come sostenuto anche dalla scienza, che favorire l’avanzata del batterio verso il nord della Puglia, il cui ultimo focolaio ritrovato infetto ricade a nord di Brindisi, nel comune di Fasano, a pochissimi chilometri dalla provincia di Bari.

In tutto ciò anche i ritardi della politica e della burocrazia hanno fatto la loro parte. Da sempre il nostro riferimento, sulla questione Xylella, è stata ed è la scienza e non la fantascienza e i santoni che in questi anni non hanno fatto altro che creare solo tanta confusione e disinformazione, determinando ritardi abissali. Bene ha fatto chi nei mesi scorsi ha presentato un esposto alle diverse Procure della Puglia contro chi in questi anni ha propinato teorie fantascientifiche, che non hanno fatto altro che determinare ritardi nell’affrontare quella che ormai è diventata un vera e propria emergenza per la Puglia, al pari di un terremoto. A rimetterci sono stati oltre che le migliaia di agricoltori danneggiati, che ancora aspettano ristori concreti e certi, anche l’intero territorio regionale pugliese. Ed ora a rischio è anche la Piana degli Ulivi Millenari, al cui interno, a seguito dell’ultimo monitoraggio, sono stati ritrovati un centinaio di alberi infetti (di cui 9 censiti ai sensi della Lr 14 del 2007).

Chiediamo alle Istituzioni competenti – Governo e Regione in primis – di non perdere altro tempo e di procedere immediatamente alla eradicazione delle piante dichiarate infette, a seguito dell’ultimo monitoraggio, proprio come prescrive la scienza. Le piante ritrovate infette in provincia di Brindisi – a partire dall’ormai famoso albero di Cisternino che godrebbe di una sorta di immunità parlamentare – vanno eradicate senza se e senza ma, e senza il timore dei tanti ventilati esposti dei quali si parla in questi giorni.

In tutto ciò chiediamo anche alla Autorità Giudiziaria competente territorialmente, ma anche al Prefetto di Brindisi e a chi è deputato a garantire l’ordine pubblico su tale territorio, di non perdere altro tempo e di attuare un atto di coraggio che possa almeno limitare i danni.

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